Mezzo passo avanti dell’Europa sui migranti. Almeno, si torna allo stesso bilancio di “Mare Nostrum”

Mezzo passo avanti è sempre meglio di niente su un tema tanto delicato qual è quello del flusso migratorio che sta stravolgendo le coste del Mediterraneo e colorando di sangue le sue onde. L’Unione Europea, alla fine del suo vertice straordinario convocato appositamente dopo il disastro di qualche giorno fa, trova il compromesso e decide di triplicare il finanziamento dell’operazione Triton, Fondi saranno della stessa entità di quella che a suo tempo, l’Italia da sola, stanziò per Mare Nostrum che, se non altro, è servita a salvare migliaia di migranti, altrimenti destinati a finire in fondo al mare.

C’è da chiedersi, però, se da un vertice tanto atteso si è realmente ottenuto il risultato in cui in molti speravano: avere l’Europa completamente coinvolta nell’affrontare un problema epocale e continentale. Forse, alla fine di questo vertice, il primo che i Capi di Stato e di Governo hanno organizzato appositamente sull’emigrazione, gran parte dei 28 si limitano a mettere un pò mano al portafogli, ma poi finiscono per lasciare l’Italia nuovamente sola. Almeno nel tratto di mare che la separa da Libia e Tunisia.

Sulla questione dell’intervento militare, paventato da molti e da molti utilizzato come occasione per fare una bella figura a buon mercato, si è deciso di delegare Federica Mogherini per i contatti con le Nazioni Unite ed affrontare la questione. Il che vuol dire che, fino al prossimo naufragio in cui saranno coinvolti gli scafisti, non se ne parlerà più. Niente da fare, invece, per la definizione di una suddivisione dei permessi di accesso nella Unione dei disperati che eviteranno il naufragio e riusciranno a raggiungere le nostre coste.

Insomma, l’Europa continua a non affrontare i problemi come dovrebbe. Cerca faticosi compromessi perché costituiscono l’unica strada attraverso cui è possibile costruire qualcosa.