Ridurre i parti cesareo diventati troppo numerosi e non necessari

Ridurre i parti cesareo diventati troppo numerosi e non necessari

Forse, a tanti chirurghi non piacerà la decisione con cui l’Organizzazione mondiale della sanità, Oms, ha per la prima volta sostenuto che i parti cesarei dovrebbero essere praticati solamente se la salute della puerpera e del nascituro sono veramente a rischio. Forse, non piacerà neppure a tante donne che pensano di fare prima e meglio.

Riflessione che dovrebbe essere fatta anche in Italia dove questa pratica è andata diffondendosi in maniera esponenziale negli ultimi decenni.

The Guardian ricorda che anche nel Regno Unito la percentuale dei cesarei è attorno al 25 per cento delle nascite mentre secondo l’Oms la percentuale dovrebbe essere tra il 10 ed il 15 per cento delle nascite. E con un raddoppio rispetto al 12 per cento del 1990.

Sembra che il Brasile sia quello che batte tutti: il 50 per cento delle partorienti mette al mondo i figli con il parto cesareo, La percentuale sale all’80 per cento nelle cliniche private carioca.

Il giornale londinese riporta i dati dell’Istituto Nazionale di Sanità e dell’eccellenza clinica (Nice) britannico secondo cui un parto cesareo aumenta il rischio che un bambino finisca in terapia intensiva e che la madre sia costretta a rimanere più a lungo in ospedale.

Al contrario, però, vi sono paesi del cosiddetto terzo mondo dove le donne ed i loro nascituri muoiono perché non viene praticato un taglio cesareo al momento giusto.

In sostanza, l’Osm ricorda che l’eventuale decisione deve essere presa cso per caso ma sempre preoccupandosi soprattutto della buona saluta dalla madre e del suo bambino.