Il fenomeno della ricerca genetica e delle rimozioni di seni ed ovie dopo le dichiarazioni della Jolie. Grandi dubbi ed inviti alla cautela

Il fenomeno della ricerca genetica e delle rimozioni di seni ed ovie dopo le dichiarazioni della Jolie. Grandi dubbi ed inviti alla cautela

La decisione di Angelina Jolie Pitt di rimuovere chirurgicamente le ovaie ha portato ad una vera e propria esplosione di richieste di interventi preventivi da parte di donne che hanno paura di ritrovarsi ammalate di cancro. Un timore sempre giustificato? O siamo ancora una volta di fronte a fenomeni che dovrebbero invece studiati ed eventualmente curati da altre branche della medicina, incluso quella psichiatrica?

La questione ha richiamato persino l’attenzione della rivista scientifica Nature la quale ricorda come l’operazione della Jolie sia stata giustificata dalla sua storia familiare che ripresenta forme di cancro al seno ed alle ovaie, nonché con la scoperta che l’attrice ha una mutazione del gene BRCA1 ritenuta in grado di aumentare il livello di rischio.

Nature ricorda il fatto che, dopo le dichiarazioni di Angelina sulla doppia mastectomia preventiva, sia stato documentato anche un aumento della domanda per i test genetici. Così tanto che si è parlato persino di un “Angelina Jolie Effect.

Ma cosa pensano i ricercatori di questo clamore e delle tante donne che hanno deciso di emulare una delle più famose attrici del momento e precipitarsi in camera operatoria?

Non tutti la pensano così come coloro che hanno consigliato la Jolie. Se è vero, infatti, che migliaia di possibili mutazioni possono interessare i geni BRCA1 e BRCA2, innalzando il rischio per una donna di sviluppare il cancro, Nature sostiene che, al momento, é impossibile dire con certezza se molte di queste mutazioni predispongono al cancro. I ricercatori non hanno ancora potuto studiarle abbastanza per definire i loro effetti con certezza statistica.

Nature ha sentito anche Fergus Couch genetista della Mayo Clinic di Rochester, Minnesota, il quale ha ribadito che non si possono” prendere decisioni sulla base di cose che non capiamo e che sono molto complicate”.

gene_ Bcra1

Del resto, questi studi sono molto recenti e necessitano di essere ampliati anche perché molti ambiti su cui sono stati portati avanti devono ancora essere meglio definiti. Tanto per fare un esempio: fino ad oggi negli Stati Uniti le ricerche hanno riguardato soprattutto persone di pelle bianca con antenati europei e solo adesso si esaminano anche i geni di persone cosiddette afroamericane, cioè discendenti degli schiavi. Le prime analisi in questo senso sembrerebbero andare proprio nella direzione contraria ai risultati su cui si è basata Angiolina Jolie.

Ha allora senso sottoporsi ad interventi chirurgici preventivi che potrebbero non essere necessari? Ellen Matloff, che ha fondato, il programma di consulenza su cancro e genetica presso la Yale School of Medicine di New Haven, nel Connecticut, ricorda i casi di quattro donne che hanno rimosso seni e ovaie dopo aver constatato la presenza di varianti BRCA1 o BRCA2, ma senza la certezza che queste mutazioni potessero portare ad un aumento del rischio di avere un tumore.