L’arresto del sindaco di Ischia agita il mondo politico. Soprattutto il Pd. Arrestate 10 persone per la corruzione legata alla metanizzazione dell’isola da parte delle Coop

L’arresto del sindaco di Ischia agita il mondo politico. Soprattutto il Pd. Arrestate 10 persone per la corruzione legata alla metanizzazione dell’isola da parte delle Coop

Da Ischia uno tsunami sembra abbattersi sul mondo politico romano, in particolare sul Pd. D’Alema, il ministro Poletti e la vice segretaria Serracchiani prendono le distanze costretti a rispondere a domande imbarazzanti da parte dei giornalisti. Poi, il tempo dirà se ci sono davvero responsabilità e di quale genere o se, invece, si tratta di una normale vicenda di corruzione a livello locale, ammantata da una vaga “verniciatura” politica o partitica.

E’ subito circolata la voce che nelle intercettazioni si faceva il nome di Massimo D’Alema il quale ha subito precisato che i suoi rapporti con le persone coinvolte nell’inchiesta significano alcunché: ” Rapporto del tutto trasparente, non ho avuto nessun beneficio personale”

I fatti: il sindaco dell’isola napoletana,Giuseppe Giosy Ferrandino, eletto con il Pd, ed altre nove persone, tra cui dirigenti delle  cooperative CPL ( Cooperativa di Produzione Lavoro ) Concordia del modenese, sono state arrestate dai carabinieri del Comando Tutela Ambiente su disposizione della Procura di Napoli che sta indagando su tangenti pagate per la metanizzazione dei comuni dell’isola.

Ferrandino é accusato di essere “diventato una sorta di factotum al soldo della CPL” da cui avrebbe ricevuto in cambio vari favori, incluso una convenzione dal valore di 330.000 euro con l’albergo di famiglia.

La notizia di prima mattina é inizialmente passata sotto tono. Alcuni giornali nazionali hanno fatto un pò fatica a seguire Rainews 24 che é stata tra le prime, con Il Mattino on line, a dare conto dell’operazione dei carabinieri che si é svolta, come tradizione, alle prime luci dell’alba.

Il coinvolgimento di un sindaco Pd e di quelle che sono tra le più antiche cooperative italiane, nate nel 1899, e la voce del fatto che il nome di D’Alema compare nelle carte, hanno immediatamente fatto indirizzare l’attenzione dei giornalisti verso il mondo del Pd .

Il Ministro del Lavoro, Poletti che viene dal mondo delle cooperative ha difeso quel mondo sostenendo, in sostanza, che non si può fare di tutta l’erba un fascio e che chi ha sbagliato pagherà.

La vicesegretaria del Pd, Debora Serracchiani, si é limitata a dire di non conoscere Ferrandino