La storia di un’intuizione felice che dalla stanchezza porta a combattere il Parkinson

La storia di un’intuizione felice che dalla stanchezza porta a combattere il Parkinson

Come comincia questa storia? Il 21 giugno del 2010 si presenta dinanzi al dottor Costantini una signora con rettocolite ulcerosa caratterizzata da forti disturbi intestinali ed altri più generali che interessano l’intero suo organismo.

Il più grave è costituito dalla stanchezza cronica. Quella stessa stanchezza che una persona qualsiasi dice di sentire quando si sveglia. Ci si sveglia e ci si sente già stanchi.  Questa signora é costretta, però, a mettersi in malattia almeno tre mesi l’anno. La sua è una qualità di vita pessima.

Questa signora mangia molti farinacei che sono poveri di vitamina B1. Un fenomeno classico registrato soprattutto tra quelle popolazioni che in alcune parti del mondo si nutrono in prevalenza di patate e riso, alimenti che contengono solamente una piccola quantità di vitamina B1. La signora denuncia anche tachicardia, dolori ai piedi, crampi.

Il dottor Costantini pensa che la paziente possa essere afflitta dal Beri beri, cioè una carenza della vitamina B1. Fenomeni analoghi sono riscontrabili anche per la malattia di Wernicke dovuta all’abuso di alcol che contrasta la vitamina B1 e provoca disturbi neurologici di vario genere.

La vitamina B1 nel nostro corpo è fondamentale per bruciare lo zucchero perché svolge la stessa funzione delle candele di accensione del motore di una macchina oppure del carburatore ed del lubrificante. E’, insomma, fondamentale nella buona funzionalità dell’organismo.

Il consiglio per la donna, allora, é quello di assumere una fiala di vitamina B1. La sera stessa il dottor Costantini riceve una telefona allarmata dalla paziente: “oggi, dice, ho dovuto lavorare per organizzare un rinfresco, ma la stanchezza non ce l’ho più. Solo con una fiala di vitamina B1 mi è passato tutto”.

Il dottor Costantini, così, insiste nella cura della signora con grosse dosi di vitamina B1 fino ad ottenere nei primi 15 giorni di terapia la scomparsa della tachicardia, dei dolori ai piedi, ai polpacci, dell’insonnia e dell’insufficienza renale.

La stanchezza, in particolare, richiama l’attenzione del dottor Costantini che si chiede come sia possibile che quasi tutti i malati di rettocolite presentino gli stessi sintomi della stanchezza cronica: su 100 pazienti, 40 presentano una stanchezza formidabile.

A partire dall’ Ottobre 2010, il dottor Costantini chiede ai colleghi medici internisti di poter vedere i pazienti affetti da rettocolite. Anche con loro l’uso della Vitamina B1 ha effetti portentosi.

Una caratteristica della Vitamina B1 è la sua innocuità anche in alte dosi in pazienti affetti da talune patologie: non presenta effetti collaterali. Semmai, può essere meno tollerata da una persona normale.

Il dottor Costantini pensa così ai malati di Parkinson. Li vede rinascere proprio con la somministrazione di alte dosi di Vitamina B1.  Secondo lui, infatti, questi malati hanno una alterazione che riguarda proprio il metabolismo, all’assimilazione di questa vitamina non dovuta però ad una carenza alimentare.  L’utilizzazione, invece, di dosi massicce di B1 costringe l’organismo ad assumerla per la parte efficace e a liberarsi di quella in eccesso.

Il dottor Costantini parla dei risultati raggiunti con altri medici, ma la cosa serve a poco. Scrive ad alcune case farmaceutiche, ma in quasi tutti i casi la risposta è il silenzio.

Riesce ad interloquire solamente con il dottor Renzo Grossi, allora primo medico della Bracco Italia che consente di effettuare le analisi sui contenuti di Vitamina B1 nel sangue dei pazienti, in modo da confermare la correlazione tra l’assunzione della vitamina ed i progressi di 12 pazienti al momento disponibili. Si tratta di persone affette da Rettocolite ulcerosa e malattia del morbo di Crohn.

Queste analisi consentono di avviare una cura a dosaggio giusto per ciascun paziente.

Le analisi confermano l’intuizione del dottor Costantini sul fatto che la stanchezza non sia provocata da una carenza alimentare, bensì da un meccanismo interno all’organismo capace di impedire l’utilizzazione della Vitamina B1 e che il corpo può, invece, essere costretto a funzionare con la somministrazione di alte concentrazioni di vitamina. Confermano anche che stanchezza e il deficit neurologico sono la stessa cosa.

Insomma, la terapia ad alte dosi elimina la stanchezza ed il deficit neurologico. Certo, dopo 20 o 30 anni nel corso dei quali l’organismo è stato minato, la malattia non può essere sconfitta del tutto, ma l’eliminazione dell’alterazione del metabolismo della Vitamina B1 riduce in maniera consistente stanchezza e deficit neurologico.

Il dottor Costantini si dedica allora anima e corpo alle sue ricerche ed invia i suoi risultati a numerose riviste scientifiche e mediche, partendo da “British Medical Journal Case Reports” che pubblica un articolo.

A Cagliari è presente al Congresso nazionale della Società italiana di neurologia. Inizia a collaborare con lui il dottor Roberto Fancellu del San Martino di Genova in particolare per l’Atassia di Friedreich, malattia che si presenta all’età di 15 anni e porta alla morte entro i 30. Ha una frequenza di un caso ogni 100.000 persone.

Partecipa, poi, nel 2014 a Liegi, al Congresso internazionale sulla Vitamina B1 su invito del professor Bettendorff, professore di Biochimica e Direttore del Ciga Research Center dell’Università di Liegi, con un lavoro che riguarda 30 casi sul Parkinson e 20 sull’Atassia di Friedreich.

A fronte dell’interesse degli specialisti stranieri, il dottor Costantini continua a sentire la freddezza attorno a se. Evita ogni commento sulle insinuazioni che vengono spontanee sul fatto che questa freddezza possa essere spiegata con gli importanti aspetti economici che la cura del Parkinson comporta. Il dottor Costantini, infatti, ha constatato che con due fiale la settimana di Vitamina B1 il morbo può essere contrastato ed i suoi effetti annullati.

Due fiale a settimana significano appena 400 euro l’anno anziché i 15 mila euro che costa mediamente ogni malato. Oggi lo Stato italiano spende tre miliardi di euro all’anno e se venisse introdotta sistematicamente la cura a base di Vitamina B1 questa cifra si ridurrebbe ad appena 10 milioni.

Una cura, aspetto non trascurabile, che non si limita ad intervenire sui soli sintomi motori perché va ad influire su tutto ciò che è provocato dal Parkinson: depressione, demenza e tutti i disturbi vescicali. Si tratta, infatti, di una terapia su base patogenetica e non solo sintomatica.

 

  1. P.C.