Speciale Parkinson

Speciale Parkinson

“Una paziente si presenta nel mio ambulatorio per una rettocolite ulcerosa con disturbi intestinali. Aveva cinque scariche di diarrea al giorno, e cinque scariche la notte. Era distrutta.  Ma il sintomo più grave era la stanchezza cronica; una stanchezza che uno ha già quando si sveglia. La malata aveva anche tachicardia, dolori ai piedi, i crampi, insonnia e un carattere particolarmente irritabile.”

Comincia così il racconto del dott. Antonio Costantini, che parla con la passione di chi è consapevole di raggiungere davvero risultati importanti nel proprio campo. In questo caso, addirittura, di aver trovato il modo per contrastare un terribile nemico dell’uomo: il cosiddetto Morbo di Parkinson.

Lo incontro sulle pendici dei Monti Cimini, entro il suo studio di neurologo di Villa Immacolata, a San martino al Cimino, 5 chilometri da Viterbo.

Non ho il tempo di farmi conquistare dall’amenità del luogo e di cercare d’intravedere tra gli alberi dall’alto della montagna, Viterbo, che resta una delle più belle città del centro Italia.

Il dott. Costantini è troppo travolgente. E’ un medico garbato, ma è pieno di passione per la cura dei malati a cui dedica gran parte del suo tempo.

E’ letteralmente pieno di passione quando racconta le sue esperienze vissute nel corso degli ultimi anni relative alle malattie neurodegenerative, tra cui spicca quella con il nome terribile di Parkinson. Ma le altre, e il dott. Costantini lo ricorda spessissimo, non sono da meno. Tutte causate da una carenza di vitamina B1.

Il dott. Costantini, ad esempio, cita il Beri Beri, questo il nome scientifico; una malattia da denutrizione provocata dalla carenza cronica di tiamina. Si tratta di una patologia diffusa soprattutto nelle popolazioni orientali con una alimentazione fondata prevalentemente sul consumo di riso dove la vitamina B1 viene persa attraverso un processo di lavorazione del cereale.

Dice il dott. Costantini: “La vitamina B1 nel nostro corpo è fondamentale per bruciare lo zucchero; fa da candela nel motore, da carburatore, da lubrificante; ha un ruolo importantissimo, fondamentale per il nostro organismo”.

Si calcola che un miliardo di persone hanno la stanchezza cronica collegata a queste patologie. “Tutte le malattie auto immuni – egli ricorda– hanno la stanchezza come sintomo: dal 40 all’80% dei casi: la sclerosi multipla, le malattie reumatiche, le tiroiditi, le rettocoliti”.

E’ proprio per curare una paziente- la sua prima paziente, lui ricorda- affetta da rettocolite ulcerosa acuta che il dott. Costantini si è incamminato sulla via per contrastare il Parkinson. Le consigliò di farsi iniettare una fiala di vitamina B1 di due mg a settimana. Nei primi 15 giorni di questa terapia” – dice il dott. Costantini- a questa paziente sono passati la stanchezza, i dolori ai piedi, ai polpacci, l’insonnia, l’irritabilità. Questo perché? Perché non c’è nessun farmaco o medicina capace di colpire tutti gli organi, mentre tutti gli organi funzionano a vitamina B1”. Particolare importante”, aggiunge il dott. Costantini, “la terapia con la vitamina B1 non ha nessun effetto collaterale nel tempo”.

Il successo ottenuto sui malati affetti da rettocolite ulcerosa cronica, sclerosi multipla e altre patologie cugine, spinse così il dott. Costantini e il suo gruppo di lavoro a continuare la ricerca su pazienti affetti da patologie neurodegenerative, in particolare sulla malattia del Parkinson.

Il Parkinson è una malattia neurodegenerativa, ad evoluzione lenta ma progressiva, che coinvolge principalmente alcune funzioni importanti, quali il controllo dei movimenti e dell’equilibrio. E’ una patologia neurodegenerativa causata dalla progressiva morte dei neuroni situati nella cosiddetta “sostanza nera”, una piccola zona del cervello. La malattia è presente in tutto il mondo ed in tutti i gruppi etnici. Si stima che in Italia siano 300.000 le  persone affette dal Parkinson. Si riscontra in entrambi i sessi e compare intorno ai 60 anni di età. Ma l’età d’esordio è sempre più bassa: infatti un paziente su 4 ha meno di 50 anni. I principali sintomi motori del Parkinson sono il tremore a riposo, la rigidità, l’instabilità posturale, ossia la perdita di equilibrio, l’invalidità. Il nome di questa grave malattia è dovuto a James Parkinson, un farmacista chirurgo londinese del XIX secolo, che per primo descrisse gran parte dei sintomi della malattia in un famoso libretto pubblicato nel 1817 chiamato il “Trattato sulla paralisi agitante”. Per stabilire la quantità di vitamina B1 necessaria da somministrare ai pazienti malati di Parkinson, il dott. Costantini invia al primo medico della Bracco Italia, dott. Renzo Grossi, i campioni di sangue di dodici pazienti affetti dal Parkinson per le analisi relative alla presenza di vitamina B1 nel loro organismo. Un tipo di analisi che, tranne un paio, non fa quasi nessuno laboratorio in Italia. La sorpresa fu che questi malati avevano sufficiente vitamina B1 nel loro organismo, meglio che una persona sana. “Nel 2011 il nostro gruppo di lavoro faceva la cura a certi dosaggi a seconda del peso: 60 Kg di peso corporeo per 600 mg di vitamina B1, per bocca;  ottenendo dei risultati meravigliosi: l’azzeramento della stanchezza e di tutti i sintomi di accompagnamento alla stanchezza.

D: La notizia positiva era che: mettendo queste dosi massicce di vitamina nell’organismo del paziente veniva costretto a trovare la normalità.

R: “Si. trovava la normalità in questa abbondanza. Quindi la terapia ad alte dosi di vitamina B1 eliminava la stanchezza, il deficit neurologico. Certo dopo 20 o 30 anni la malattia non poteva essere eliminata tutta, ma solo una parte. E oltre a eliminarla, stanchezza e sintomo neurologico, poteva essere che questa terapia, per quello che avevo letto io, poteva anche  durare nel tempo. Perché le malattie genetiche e le degenerative sono progressive. Quindi, se la prima causa, in questo caso, determina sintomi neurologici e stanchezza, questi sono dovuti a una alterazione del metabolismo della vitamina B1.

D: quanti pazienti avete curato?

R: 230; e tutti rispondono alla terapia.

D: quando avete cominciato questa terapia?

R: Dal 2011

I risultati di questa scoperta sono stati poi illustrati alla Conferenza internazionale sulle Thiamine. E’ a questo punto che il dott. Costantini ci mostra i filmati di pazienti curati dal suo gruppo  prima e dopo la cura attraverso  la somministrazione di fiale e compresse di vitamina B1. Ve li mostriamo nella sezione  video.