Doccia fredda per la sorte dei Marò dalle parole del ministro della Difesa indiano: niente compromessi, saranno processati con le nostre leggi. Martedì la Corte Suprema

Doccia fredda per la sorte dei Marò dalle parole del ministro della Difesa indiano: niente compromessi, saranno processati con le nostre leggi. Martedì la Corte Suprema

Venti di burrasca soffiano dall’India sulla sorte dei due Marò Girone e Latorre. Per il ministro della Difesa di New Dehli “non c’è spazio per i compromessi e non faremo marcia indietro. Saranno processati con le leggi del nostro paese”. Il ministro A.K. Antony è originario del Kerala, lo stato del sud ovest dell’India dove il 12 febbraio 2012 è avvenuto l’incidente che ha causato la morte dei due pescatori.

La sortita di Antony, che ha gelato il sangue nelle vene di Matteo Renzi e del nostro nuovo ministro della Difesa Roberta Pinotti, è stata pronunciata a seguito delle domande di un giornalista locale che chiedeva conferma se il governo stesse ammorbidendo la sua posizione dopo l’intervento del collega della giustizia che aveva 1indiano2fatta propria la posizione della non applicazione per i nostri fucilieri di Marina della Sua Act, la Legge per la repressione della pirateria che prevede anche la pena di morte. Una doccia fredda che conferma le divisioni indiane.

Il ministro Antony ha comunque concluso che la questione è di competenza dei ministeri dell’Interno e degli Esteri. Domani pomeriggio, intanto, vigilia della riunione della Corte Suprema di martedì che dovrebbe risultare decisiva, il procuratore indiano G.E. Vahanvati dovrebbe presentare per iscritto alla Corte la soluzione del governo su come processare i nostri due Marò.

Enrico Massidda