Un blocco di portata mondiale. Dalle 19,30, ora italiana, non è possibile connettersi all’istant message più conosciuto e utilizzato da centinaia di milioni di utenti che cresce al ritmo di 1 milione di nuovi iscrittti ogni 24 ore. Poi, intorno alle 23,30, almeno in Italia riprendono i messaggi.
Whatsapp, un “giocattolo” costato 19 milioni di dollari che si rompe non appena il suo nuovo proprietario comincia a gustarne tutte le sue eccezionali potenzialità. Perché un meccanismo così ben collaudato si è improvvisamente inceppato? Un inconveniente sorto in complesse operazioni di interfaccia tra Whatsapp e Facebook disposte da mister Zuckerberg forse troppo frettolosamente? Un massiccio attacco di hacker per contrasare e punire lo strapotere del giovane stra miliardario americano? Irritazione e poi sgomento negli utenti, che hanno fatto in breve il giro del mondo.
Segno che qualcosa di ben più sero è accaduto. Si era parlato di 48 ore necessarie per il ripristino. Ma per fortuna non è stato così. Un’ipotesi agghiacciante per milioni e milioni di utenti che senza Whatsapp si sono sentiti irrimediabilmente perduti. Questa è la vera tragedia.
Enrico Massidda