Commissione Ue: interventi pubblici all’aeroporto di Berlino Schonefeld non sono aiuti di stato

Commissione Ue: interventi pubblici all’aeroporto di Berlino Schonefeld non sono aiuti di stato

Per la Commissione europea le misure adottate da Fbs, società di gestione di proprietà pubblica dell’aeroporto di Berlino-Schönefeld, non portano alcun vantaggio economico indebito per lo scalo o per le compagnie aeree che vi operano, e sono quindi in linea con le regole comunitarie sugli aiuti di Stato. Gli incentivi finanziari previsti erano ben mirati e hanno permesso la crescita sostenibile dell’aeroporto, aprendo al contempo la strada per la sua sostituzione con il nuovo aeroporto di Berlino-Brandeburgo.

Il progetto dell’aeroporto di Berlino-Brandeburgo, che opererà nella stessa posizione di Schönefeld, sarebbe stato, infatti, influenzato negativamente da una chiusura anticipata, poiché avrebbe avuto bisogno di presentare una nuova licenza di esercizio e avrebbe sofferto di traffico limitato all’inizio delle sue operazioni. L’accordo di trasferimento di perdite e profitti non ha quindi conferito alcun vantaggio a Schönefeld, che Fbs non avrebbe potuto ottenere dal mercato privato. Pertanto, non comportava alcun aiuto di Stato per l’aeroporto.

1berlinoscho2Nel 2007, a seguito di numerose denunce, la Commissione aveva avviato un’indagine approfondita riguardante un accordo che prevedeva una “Compensazione” delle perdite generate dall’aeroporto di Schönefeld attraverso i profitti generati in altri aeroporti gestiti da Fbs, diversi accordi bilaterali conclusi tra Fbs e vari vettori aerei, un contratto di locazione tra Fbs ed EasyJet che disciplinava l’uso da parte della compagnia di alcuni uffici e banchi check-in a Schönefeld. La Commissione ha constatato che mantenere operativo Schönefeld anziché chiuderlo è stata una decisione razionale, che qualsiasi operatore privato avrebbe fatto in circostanze analoghe.

L’indagine della Commissione ha anche mostrato che ciascuno degli accordi conclusi tra Fbs e le compagnie aeree che operano a Schönefeld avrebbe potuto ragionevolmente comportare un miglioramento della situazione finanziaria dell’aeroporto quando sono stati stipulati. L’inchiesta ha inoltre dimostrato che il contratto di locazione di EasyJet era razionale in termini di gestione delle strutture, e concluso a condizioni di mercato. Pertanto, nessuno di questi accordi ha comportato uni aiuto di Stato per le compagnie aeree interessate.

La Commissione ha adottato nuovi orientamenti sugli aiuti di Stato nel settore dell’aviazione. La decisione in merito a Berlino-Schönefeld è pienamente in linea con i principii stabiliti nei nuovi orientamenti.

RomaSettRed-Ferpress