Continuano gli scontri a Kiev e in tutta l’Ucraina oramai sulla via della guerra civile. 100 i morti

Continuano gli scontri a Kiev e in tutta l’Ucraina oramai sulla via della guerra civile. 100 i morti

Sarebbero oltre 100 le vittime di quella che in Ucraina sta diventando una vera e propria  guerra civile. Giornali e siti web mostrano le immagini dei corpi dei caduti e dei feriti allineati per strada o nei centri di accoglienza improvvisati come se si trattasse la ripetizione delle scene cui abbiamo assistito la scorsa estate al Cairo e nelle altre città egiziane dove i morti sono diventati migliaia. In queste ore c’è il timore che ad altre latitudini finisca per raggiungere un bilancio altrettanto pesante e drammatico.

La rivolta é  dilagata sanguinosa per le strade di Kiev e delle altre città ucraine. Il governo ha lanciato  un nuovo ultimatum invitando i ribelli a consegnare “volontariamente le armi” e i leader dell’opposizione a “non sostenere le azioni dei radicali”. Il ministro ad acta dell’Interno, Vitaly Zakharchenko, non ha indicato orari o limiti di tempo precisi, ma ha lasciato intendere chiaramente che le forze dell’ordine hanno ricevuto incarico di applicare la linea dura con gli oppositori armati. E’ durata così poche ore la tregua annunciata dal presidente Viktor Yanukovich. I manifestanti hanno di nuovo occupato la piazza Maidan, simbolo della protesta filo-europea e anti-governativa e sono ripresi, violenti, gli scontri tra le forze di sicurezza del contestato presidente e i gruppi più irriducibili dei manifestanti. Il vertice tra i ministri Ue e il presidente ucraino viene prima annullato e poi confermato.

Un’emittente televisiva ucraina ha diffuso la notizia di sette cadaveri di dimostranti i cui corpi sarebbero distesi su un marciapiede, nascosti da coperte. Apparterrebbero tutti a uomini di mezza età. Secondo la Tv le vittime sarebbero state uccise da colpi di fucile sparati da cecchini della polizia, che avrebbero volutamente mirato alle teste. Un accusa, se confermata, di una gravità eccezionale. Le voci, come sempre in questi casi, si rincorrono, spesso molto difformi tra loro. Il giornale Kiev Post, ad esempio, riferisce di 35 vittime solo negli scontri di stamani.

Circa 67 poliziotti sono  stati fatti prigionieri dagli insorti. Sarebbero stati condotti in un edificio occupato vicino al municipio di Kiev facendoli passare, come alle “forche caudine” attraverso un corridoio di minacciosi dimostranti antigovernativi che gridavano insulti. Successivamente sono stati lasciati liberi.

incidenti kiev 2

Non si è raggiunta intanto ad alcuna soluzione politica dopo l’incontro a Kiev tra alcuni  ministri dei principali paesi europei ed un inviato russo e rappresentanti del Governo e degli ucraini . Intanto, da Bruxelles, l’Unione europea a Bruxelles sta per rendere concreta  l’ipotesi delle minacciate  sanzioni.

Frattanto si è appreso che a tre giorni dalla chiusura delle Olimpiadi invernali di Sochi una parte dei 43 atleti ucraini presenti ha deciso di ritirarsi e rientrare in Patria. Da parte sua, Mosca ha denunciato quello che definito un “tentativo di colpo di stato”, schierandosi con le autorità governative. Una condanna alla violenza in atto è giunta dal presidente americano Obama; il quale ha avvisato le parti in campo che in caso di continuazione degli scontri in atto “si oltrepasserà il segno”: da qui il fermo invito alle autorità ucraine di astenersi da ulteriore violenza. Il segretario generale della Nato, Anders Rasmnussem, ha, infine, annunciato che in caso di intervento dell’Esercito i legami con la Nato “saranno danneggiati”.

Intanto si è diffusa la notizia che la Crimea, dono all’Ucraina dell’allora primo ministro e segretario del Pcus Nikita Kruscev, è pronta a a staccarsi dal Paese se la Nazione dovesse frantumarsi. “Tutto fa pensare che si vada in questa direzione”, ha dichiarato il presidente della Rada della penisola, Vladimir Kostantinov.

Veronica Gabbuti