Pd e Governo Letta. Ci risiamo.Nuova direzione del partito di Renzi che é furioso: Letta ha chiuso

Pd e Governo Letta. Ci risiamo.Nuova direzione del partito di Renzi che é furioso: Letta ha chiuso

Ci risiamo. La Direzione del Pd deve riunirsi per decidere le sorti del Governo di Enrico Letta. Si sarebbe dovuta tenere il prossimo 20 Febbraio, ma le note vicende della divaricazione acuitasi tra il Segretario Matteo Renzi ed il Presidente del Consiglio hanno portato ad un’accelerazione della situazione, oramai aperta ad ogni sbocco. Le cronache narrano di twitter irati e si attribuisce a Renzi la fatidica frase: Letta ha chiuso!

Letta, dopo averlo detto indirettamente nell’ultima direzione, ha esplicitamente confermato che non ha alcuna intenzione di andarsene. Ha solo invitato il Pd, se vuole, a sfiduciarlo in Parlamento. Lui ha innescato un processo di inversione di marcia per l’uscita dell’Italia dalla crisi. Ha persino avviato quelle riforme della “politica” che stanno tanto a cuore al Segretario Pd con la soppressione del finanziamento pubblico dei partiti. Perché se ne dovrebbe andare e lasciare il posto libero?

Non solo, Enrico Letta ha finito per anticipare il partito anche in materia di proposte per la ripresa economica e, soprattutto, per occupazione e lavoro sul quale si attendeva il famoso “Job Act” di Matteo Renzi. Anche questo sta irritando ed irriterà i nuovi alla guida del Pd?

Purtroppo, oggi, la politica si fa anche a colpi di twitter. Così, le reazioni del Sindaco di Firenze sono valutabili attraverso frasette buttate là dai suoi o sulla base di “soffiate” telematiche che stanno sempre più sostituendo i finti incontri fatti per caso con il giornalista amico cui si affidano cose da far trapelare. In realtà, a chi ha un briciolo di esperienza suona tutto chiaro e, semmai, ci si meraviglia delle tante  meraviglie sul comportamento di Letta che sembrerebbero venire dal campo dei cosiddetti “renziani” .

renzi elezione segretario

La Direzione ascolterà un Renzi determinato a parlare chiaro al Governo. Cioè, in maniera ancora più esplicita, dirà le stesse cose che ha già detto nell’ultima riunione.  Letta se ne deve andare. Ovviamente, visto che Letta non toglie il disturbo, c’é il rischio di doversi limitare a chiedergli nuovamente di dare un diverso piglio alla sua azione di Governo. Forte il rischio di riascoltare le solite cose della scorsa settimana anche se in termini più ultimativi. Si fisserà la data per il punto e a capo per la fine dell’anno, al termine del semestre di Presidenza italiana?

A meno che, invece, dalla Direzione del Pd non si esca con un Renzi intenzionato a mettere, da subito, in discussione la fiducia del suo partito al suo Presidente del Consiglio. La cosa é ribadita da molte prime pagine di  giornali che, però, negli ultimi tempi non c’hanno sempre preso. La conferma, oramai, di un giornalismo italiano fortemente coinvolto con questo o quell’attore presente sulla scena.

La politica italiana, oramai, può aprirsi a qualunque prospettiva. Non sarebbe da stupirsi se ci si trovasse di fronte anche a questa ipotesi di sfiducia che, però, potrebbe un domani rivelarsi un tantino azzardata per il Sindaco di Firenze. Vedremo nel giro di poche ore. Non mancano, infatti, anche twitter che parlano di una sopravvenuta prudenza.

Dovremo anche vedere se un aiuto a Renzi non venga da quell’Angelino Alfano che continua a punzecchiare un Pd da lui definito ancora in  fase  congressuale. Sarà lui a mettere in difficoltà Letta, con il quale dice di essersi trovato “bene”,  nel momento in cui si troverà a dover ridimensionare la componente di Nuovo Centro destra considerata troppo premiata in numero di ministri?

Un’ultima notazione. Molti twitter fatti circolare nelle ultime ore raccontano di una forte sorpresa nel campo dei sostenitori del Sindaco di Firenze per la posizione di Letta. Viene persino rimproverato al Presidente del Consiglio di aver convocato la conferenza stampa con la quale ha rivendicato la portata del proprio lavoro, rifiutato le dimissioni e, addirittura, trasformata in tempo indeterminato la durata del proprio esecutivo.

Evidentemente, contavano su di un Letta più remissivo. Invece, egli  non avrebbe neppure avvertito Renzi sul passo che si accingeva a muovere di fronte ai giornalisti.

Boschi ridotta

Partendo, ovviamente, dalla considerazione che si tratta di reazioni realmente genuine, c’è da considerare che alcuni componenti la squadra “renziana” è costituita proprio da alcuni giovani ancora ingenui. La cosa è positiva per questa politica italiana tanto cinica e disincantata.

RomaSettRed