La Corte Contituzionale boccia la Legge Giovanardi-Fini. Di nuovo pene più basse per l’uso di droghe leggere rispetto a quelle pesanti

La Corte Contituzionale boccia la Legge Giovanardi-Fini. Di nuovo pene più basse per l’uso di droghe leggere rispetto a quelle pesanti

Nuova tegola dalla Corte Costituzionale. Non si possono equiparare le droghe pesanti con quelle leggere, e così boccia la Legge Giovanardi-Fini. Nella norma di conversione, osserva la Consulta, furono inseriti emendamenti estranei all’oggetto e alle finalità del decreto. Cancellata perché incostituzionale la Legge rivive ora la Iervolino-Vassalli come dalle modifiche apportate a seguito del Referendum del 1993, ovvero pene più basse per chi fa uso, ad esempio, di haschish e Marijuana rispetto a chi viene pizzicato a consumare eroina o cocaina.dal referendum del 1993, che prevede pene più basse per le droghe leggere.

1fini2La questione di possibile incostituzionalità era stata sollevata dalla Cassazione per violazione dell’articolo 77 della Costituzione, perché nel 2006, al momento della conversione il Legge del Decreto, furono inseriti diversi emendamenti che, secondo la Suprema Corte, erano estranei all’oggetto e alla finalità del testo di partenza.

Esulta il centrosinistra alla notizie della decisione della Corte. “Anche se per ragioni formali, dalla Consulta è arrivata la bellissima notizia della bocciatura della legge Fini-Giovanardi – commenta Sandro Gozi del Pd – in quanto si tratta una normativa adottata non solo attraverso le forzature nelle procedure ma, soprattutto, a scapito del comune buon senso”.

Dalla “parte opposta”, uno dei padri della Legge, Carlo Giovanardi, per il momento preferisce tacere. E’ invece Maurizio Gasparri, come abitudine, a farsi subito sentire. Il vice presdente del Senato non si lascia sfuggire di tuonare ancora una volta contro la Corte Costituzionale affermando che “la Consulta non è più organo di garanzia” ma che, anzi, è organo “di demolizione”.

Beatrice Zamponi