Contestazione leghista a Giorgio Napolitano nel Parlamento europeo. Dura presa di distanza da parte di tutti i deputati di Strasburgo. A Roma ancora polemiche Grillo- Boldrini

Contestazione leghista a Giorgio Napolitano nel Parlamento europeo. Dura presa di distanza da parte di tutti i deputati di Strasburgo. A Roma ancora polemiche Grillo- Boldrini

Parlamento europeo e Camera dei deputati di nuovo infiammati per una polemica portata alle estreme conseguenze di cui non si sente proprio il bisogno e che, certo sarebbe meglio non esportare in  tutto il mondo. Un po’ dappertutto sembra che i nostri rappresentanti preferiscono fare della gazzarra, più degna della vecchia goliardia che dei problemi difficili che incontra il nostro Paese e l’intera Europa.

A Strasburgo siamo arrivati al punto che i parlamentari italiani leghisti hanno contestato il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Il Capo dello Stato aveva da poco iniziato il suo discorso sostenendo che le  prossime elezioni europee costituiranno “il momento della verità, perché sono evidenti le ragioni del disincanto dei cittadini per il peggioramento delle condizioni di vita. Non regge più la politica di austerità a ogni costo, risposta prevalente alla crisi in zona euro”, allorquando i leghisti I parlamentari della Lega hanno indossato delle  magliette ed esposto cartelli con le scritte “No euro”, “Euro kills”, “Non è il mio presidente”.

Il resto dell’assemblea europea ha sonoramente contestato i contestatori costringendoli a smetterla con la loro inutile piazzata. In ballo non vi è solo un minimo di “fair play” nazionalistico, bensì un problema elementare di educazione nei confronti di un signore che, in ogni caso, è un ospite.

Grazie all’intervento del resto dei parlamentari Giorgio Napolitano ha potuto completare il proprio intervento servito per ricordare anche i grandi sacrifici fatti dagli italiani con tanti altri europei che ora chiedono la fine dell’austerità e si aspettano un impegno per la ripresa economica.

schultz

Al termine dell’intervento del nostro Capo dello Stato il Presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz ha vivamente  deplorato la contestazione dei leghisti, fatta “con puro scopo elettorale” ed ha sottolineato  il “totale isolamento” dei contestatori.

A Roma, intanto, continua la polemica di Beppe Grillo contro la Presidente della Camera, Laura Boldrini. Secondo il leader dei 5 Stelle in Italia è in atto un ” colpo di stato”. La dichiarazione merita la replica divertita di Matteo Renzi il quale ironizza sul fatto che Grillo ha già denunciato 13 copli di stato dagli inizi dell’anno.

I Questori della Camera, intanto censurano duramente il comportamento di molti deputati del Movimento di Beppe Grillo contestando loro atteggiamenti che “esulando da ogni forma legittima di ostruzionismo o di contestazione, sono stati finalizzati ad ostacolare materialmente, vale a dire attraverso forme fisiche di impedimento, il funzionamento degli organi parlamentari e a precludere ad altri deputati la possibilità di esercitare le proprie funzioni.  Si tratta di un fenomeno di eccezionale gravità sul piano istituzionale che deve essere chiaramente contrastato con la dovuta fermezza”  con sanzioni”.

Censurato, però, anche il loro collega Stefano Dambruoso intervenuto pesantemente contro una parlamentare “grillina” in un modo considerato “ estraneo alle funzioni da questi ricoperte”. Cioè non doveva alzare le mani. Cosa più criticabile perché, anch’egli questore, e cioè responsabile dell’ordine all’interno della Camera,  avrebbe dovuto comportarsi diversamente visto che c’era stato un tempestivo intervento da parte dei commessi per impedire l’aggressione ai banchi del Governo e della Presidenza della Camera.

Alessandro Di Severo