Alitalia salva con Etihad ma c’è rischio “regionalizzazione”. Accordo entrato nella fase più delicata

Alitalia salva con Etihad ma c’è rischio “regionalizzazione”. Accordo entrato nella fase più delicata

Per il futuro di Alitalia l’ottimismo del presidente del Consiglio Enrio Letta è forte come, almeno verso l’esterno, lo e quello di Gabriele Del Torchio, Amministratore delegato della compagnia. Il momento è oltremodo delicato con l’apertura della fase cosiddetta “due diligence”, ovvero il momento in cui si devono scoprire tutte le carte in modo da poter dimostrare al possibile investitore il reale stato economico dell’azienda da acquistare.

Del Torchio è così impegnato su due fronti. Con la compagnia di Abu Dhabi, giovane per esser stata fondata solo nel luglio del 2003 ma già colosso mondiale dei cieli, e sul fronte sindacale, dopo che l’azienda ha ritirato la proposta di messa in cassa integrazione di ben 1900 dipendenti considerati in 1etihad11 deltorchioesubero. “Continueremo la discussione con sindacati – ha precisato Del Torchio in un’intervista radiofonica – e penso che il senso di realismo avrà il sopravvento in quanto ho avvertito una chiara disponibilità delle forze sindacali e di tutte le donne e gli uomini che lavorano in Alitalia”.

Bene, dunque. E tutti ci auguriamo che l’accordo con Etihad vada felicemente in porto, anche se al momento resta non facile comprendere i reali obiettivi della compagnia creata dallo sceicco Khalifa bin Zayed Al Nahayan e ora diretta da James Hogan, chief executive di Etihad Airways. Già, perché l’aerolinea di Abu Dhabi che volle sfidare il ruolo già di primo piano che ricopriva da tempo la “cugina” Emirates di Dubai, viaggia, per così dire, alla velocità di un Frecciarossa lanciato al massimo e sembra proprio non voler tollerare ostacoli nel suo rapido avanzare. A meno che i 300 milioni di euro necessari per l’ingesso con il 40 per cento tra i soci Alitalia non faccian parte di ben più ampi accordi dalle 1etihad25 svenditaconseguenti corpose contropoartite. Così da parte tedesca già si profila l’accusa di “aiuto di stato” mascherato.

E qui torniamo, come sempre, “a bomba”: quanto ci è costato l’ostinato mantenimento di una fittizia italianità in un mondo già decisamente globale voluta da Silvio Berlusconi per soli fini elettorali e che è costata un mare di soldi a tutti gli italiani, per di più con grossi guai a molti dei dipendenti?

Sempre per parlar di Etihad, non va dimenticato che proprio qualche mese addietro già si è affacciata in casa Italia con l’acquisto del 33 per cento della svizzera Darwin che già copriva alcuni nostri voli nazionali, cambiandole repentinamente nome in Etihad Regional. E che nel novembre scorso in occasione dell’ultimo “Airshow” di Dubai, la compagnia ha annunciato il suo più grande ordine d’acquisto, ben 199 aeromobili tra modelli Airbus e Boeing, e 294 motori di ricambio per un controvalore di 67 miliardi di dollari americani. Una maxi commessa che vede Etihad a puntare al ruolo di leader nel settore dell’aviazione commerciale mondiale per i prossimi dieci anni.

Quale potrà esser il ruolo di Alitalia in un simil contesto resta al momento non facile da comprendere, 1etihad22 regional“salvataggio” a parte e che non è poi davvero cattiva cosa. Certo, i voli diretti tra italia ed estremo oriente o nord america non saranno mai messi in discussione, insieme ad altri probabili incrementi. Ma il “lungo raggio”, considerando numero e genere di flotta dell’aerolinea dell’emiro non dovrebbe lasciar troppi spazi. Tant’è che l’altra compagnia dello stato arabo, l’Emirates, già gestisce con successo un collegamento giornaliero Milano Malpensa-New York JFK, in proseguimento del volo proveniente da Dubai con la possibilità di imbarcare passeggeri paganti in partenza dall’Italia.

Un primo accordo tra la nuova Alitalia CAI dei “capitani coraggiosi” con Etihad era stato siglato il 18 dicembre 2009, operativo a partire da maggio 2010, che permette ad Alitalia di espandere il proprio mercato verso l’Asia e l’Oriente e reciprocamente a Etihad di penetrare meglio nel mercato italiano ed europeo. Il futuro di Alitalia con Etihad? Un vettore navetta verso Abu Dhabi, come sostengono i tedeschi, con tanti saluti all’idea di una compagnia nazionale forte e non regionale? Dovremo poi fare pure i conti con Etihad regional?. Chissà. In ogni caso non resta molto da attendere per vedere.

Enrico Massidda