Nuova bufera su Mastrapasqua per una vecchia storia di esami universitari truccati. Rinvangata la condanna dell’89

Nuova bufera su Mastrapasqua per una vecchia storia di esami universitari truccati. Rinvangata la condanna dell’89

Nuova bufera su Antonio Mastrapasqua mentre il Presidente del Consiglio, Enrico Letta, fa capire chiaramente che non lo vuole più alla presidenza dell’Inps. Egli, il Mastrapasqua, abituato da tempo a fare l’uomo di potere che sa di poter contare su formidabili appoggi, nel frattempo,  prova a far finta di nulla e a fa  sapere di non avere alcuna intenzione di prendere atto della situazione e di uscire, così,  dalla scena evitando guai peggiori.

Si potrà dire “mal gliene incolse”? C’è infatti chi  ha capito che lui, adesso, si sta avviando ad essere  un “ex potente” e gli dà addosso, dopo averlo esaltato fino al giorno prima. Questo fa parte della miglior tradizione italiana.

Qualcuno sta rinvangando  alcuni articoli di giornale risalenti agli anni ’80 allorquando Mastrapasqua  venne condannato per aver falsificato il proprio libretto universitario e si attribuì il superamento di esami che non aveva neppure dato.  Per ora viene ricordato solo il suo nome. Eppure non è l’unico personaggio , oggi in auge, ad essere incappato in quell’incidente di percorso alla Sapienza di Roma.

Non a caso, in compagnia di circa altri 20 imputati della cosiddetta “Roma bene”, il 21 giugno 1989, Mastrapasqua fu condannato a due anni e dieci mesi per falsità ideologica, falso materiale e corruzione. Adesso sostiene che nel corso del processo rifece gli esami e che, così , alla fine “non successe niente” e si é dovuto laureare due volte.

mastrapasqua antonioUna difesa che sembrerebbe un po’ debole. Destinata a fare il paio con l’ostinazione con cui mantiene tutte le cariche che ha. Non vuole proprio capire come, almeno per un po’,  stia cambiando il vento che soffia tra le vele dei cosiddetti “boiardi” di stato, abbiano o no lauree più o meno meritate. Non durerà molto ovviamente, ma nessuno è pronto ad accettare , in questo momento di crisi,  che una sola persona cumuli incarichi fino a racimolare oltre un milione e mezzo di euro l’anno, quando la sua paga base dovrebbe superare di poco i 250 mila euro. Che già non sono pochi.

Il caso dell’accumulo di responsabilità, potere e prebende da parte dei  cosiddetti “manager” di Stato riguarda una discreta parte dei vertici dell’apparato dello pubblico italiano e purtroppo anche organi autorevoli di garanzia.Visto che persino nella Corte Costituzionale, oltre che Consiglio di Stato ed altro, si trovano personaggi che già godono di pensioni fantasmagoriche, frutto spesso di leggine fatte “ad personam”.

Inevitabile, allora, che il caso Mastrapasqua porti Enrico Letta ad annunciare un provvedimento destinato ad evitare almeno quegli eccessi  e quelle situazioni di incompatibilità più stridenti .

Mastropasqua, comunque, è indagato per atti commessi  in quanto Direttore generale dell’Ospedale Israelitico di Roma e per aver fatto acquistare all’Inps, di cui é il Presidente, crediti non esigibili dalla Regione Lazio da parte del nosocomio che ha sede sull’Isola Tiberina, di fronte al Ghetto . Va detto per inciso, che l’Ospedale Israelitico é una delle strutture sanitarie della Capitale tra le più apprezzate.

Enrico Letta aveva già richiesto sul caso un’indagine ed una relazione al Ministro del Lavoro, Enrico Giovannini. Adesso, ha accelerato portando in Consiglio dei Ministri un provvedimento che tende a mettere ordine in materia di incarichi pubblici chiarendo, come ha ricordato lo stesso Letta, che “l’incarico di presidente di un ente pubblico nazionale deve essere fatto in esclusiva e non in regime di conflitto di interesse”.

letta giovannini

“Il governo- ha precisato Letta- non si sovrappone all’azione dell’autorità giudiziaria “, ma interviene perché   ” non esiste una norma di incompatibilità nella cariche nella pubblica amministrazione. Noi interveniamo oggi con un ddl che presentiamo alla Camera con procedura di urgenza. In questo modo si colma un buco normativo a nostro avviso clamoroso sulle incompatibilità per gli enti pubblici nazionali. Riteniamo che conflitti d’interesse nella sostanza – ha detto ancora Letta – ma non rilevati nella norma, debbano terminare e che quegli incarichi, per i grandi soggetti nazionali, come Inps, Istat o altri, devono essere svolti in esclusività

Per quanto riguarda nello specifico per l’Inps, il Presidente del Consiglio ha detto in sostanza che è necessario individuare una nuova “governance”, il che significa attendersi le dimissioni di Mastrapasqua o il suo sollevamento dell’incarico. “Su questo tema – ha assicurato Letta – il ministro Giovannini farà una consultazione con le organizzazioni sindacali e le forze sociali a brevissimo”.

Riccardo Marini