Amanda Knox, 28 anni e sei mesi. Raffarele Sollecito, 25 anni. Condannati per l’uccisione di Meredith Kercher. La difesa: “processo mediatico”.

Amanda Knox, 28 anni e sei mesi. Raffarele Sollecito, 25 anni. Condannati per l’uccisione di Meredith Kercher. La difesa: “processo mediatico”.

Amanda Knox e Raffaele Sollecito sono colpevoli: questa la sentenza del quarto processo per l’uccisione a Perugia della studentessa britannica Meredith Kercher. La prima dovrà scontare 28 anni e sei mesi. Sollecito 25. Per la ragazza sono stati aggiunti due anni rispetto alla prima sentenza di condanna. I due, comunque, non andranno comunque in carcere fino al termine di un nuovo giudizio in Cassazione, sempre che la Suprema Corte confermi questo verdetto. In attesa di questi sviluppi, la Corte ha disposto il sequestro del passaporto per Sollecito.

Immediato il rilievo per la sentenza anche negli Stati Uniti, da dove la Knox ha parlato alle televisioni si sentenza ingiusta. L’avvocato  Bongiorno, che ha difeso Raffaele Sollecito ha immediatamente commentato il risultato di questo ennesimo processo parlando di sentenza pronunciata sotto il peso della pressione mediatica del caso e senza considerare che una perizia sul Dna ha escluso la responsabilità del suo assistito.

Dei due imputati solo Raffaele Sollecito ha seguito in aula tutte le udienze di questo procedimento, anche se ha lasciato il tribunale prima della lettura della sentenza. Amanda Knox, invece, non è mai stata presente durante questo processo, svoltosi presso la Corte di Assise di Firenze, perché è tornata a vivere a Seattle negli Stati Uniti. Sollecito, però, non se l’é sentita di assistere alla lettura della sentenza.

knox sollecito

In questa triste vicenda sono state coinvolte tutte giovani vite: la povera Meredith che avrebbe dovuto compiere ventidue anni il mese successivo alla sua scomparsa.  Amanda aveva 20 anni, Raffaele 23, e il primo condannato di questa storia, Rudy Guede, 21 anni .

La notte tra il primo e il due novembre del 2007 Meredith Kercher, fu uccisa nell’appartamento che condivideva con altri studenti, durante il suo soggiorno a Perugia, dove si era trasferita da Londra  per studiare la nostra lingua e la nostra cultura grazie al programma Erasmus. La mattina successiva, una vicina di casa della giovane trovò due telefoni cellulari  nel suo giardino e denunciò il fatto alla polizia.

Fu così che gli agenti, grazie ai dati di uno dei cellulari, si recarono nella casa dove  abitava Meredith. Purtroppo, la trovarono morta. Dell’omicidio furono subito accusati la sua compagna di stanza, l’americana Amanda Knox, ed il suo ragazzo di allora di quest’ultima, Raffaele Sollecito.

Il processo ebbe un’eco mediatica risonante in tutto il mondo e si concluse due anni dopo con la condanna a 26 per la ragazza americana e a 25 anni per Sollecito. In appello Amanda Knox e Raffaele Sollecito furono assolti “per non aver commesso il fatto”.

In Cassazione però questa sentenza vista la “inconsistenza delle motivazioni” “con tantissime omissioni ed errori”fu annullata e fu richiesto un nuovo processo. Quello, appunto,  che oggi li ha visti condannati come nel processo di primo grado. Ci dovrà essere comunque ancora un ulteriore processo di Cassazione prima di avere una parola definitiva su questa dolorosa vicenda.

Amanda Knox deve affrontare anche un processo per calunnia nei confronti di agenti di polizia e di un’ interprete, reato per il quale rischia fino a 6 anni. La ragazza americana aveva  accusato dell’omicidio di Meredith il suo datore di lavoro di allora, il congolese  Patrick Lumumba. Questi venne arrestato prima di essere scagionato grazie alla testimonianza di un cliente del locale che gestiva. Per questo, Amanda Knox fu condannata a tre anni, già scontati, per calunnia contro Lumumba il quale a causa delle accuse dell’americana ha perso il lavoro e ha anche dovuto lasciare l’Italia dove  viveva da anni.

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In carcere per la morte di Meredith Kercher, così,  al momento,  c’è il solo giovane Rudy Guede, africano anche lui come Lumumba,  processato con rito abbreviato e condannato per concorso in omicidio. Fino ad oggi non si sapeva con chi. Adesso si, visto le condanne comminate dal tribunale di Firenze.

 Lucilla Verticchio