Turismo cinese: nuovi scenari, nuove opportunità. Gli albergatori italiani guardano alla Cina nell’Undicesima Edizione di “Albergatore Day 2014” di Federalberghi Roma

Turismo cinese: nuovi scenari, nuove opportunità. Gli albergatori italiani guardano alla Cina nell’Undicesima Edizione di “Albergatore Day 2014” di Federalberghi Roma

Turisti cinesi, numeri da capogiro. Un vero e proprio “focus” sulla Cina, e non poteva essere altrimenti, caratterizza, tra altri pur fondamentali aspetti, l’Undicesima Edizione di “Albergatore Day 2014”, organizzato da Federalberghi Roma, l’associazione che rappresenta e tutela gli interessi della categoria. Il turismo, infatti, costituisce da sempre una ricchezza inestimabile per il nostro Paese ed un contributo prezioso per la nostra economia. Quest’anno, dicono i dati, l’Italia si è arricchita di turisti provenienti dall’America Latina e dal Sud est asiatico. Ecco allora che tra i temi principali dell’incontro di mercoledì 29 all’Hotel Parco Dei Principi di Roma, alla Cina è riservata un’attenzione particolare, tra uno stand e l’altro delle migliori aziende che forniscono supporto, accessori e servizi ai nostri hotel.

Se la prima generazione di turisti provenienti dalla Cina si muoveva in gruppi numerosi e tendeva a organizzare visite rapide e diffuse nel nostro Paese, con il desiderio di fotografare più luoghi possibile, per poi farne mostra a casa, ora, quella che potremmo chiamare la “seconda generazione” del turismo cinese si presenta con delle caratteristiche molto diverse. Non più organizzati in grandi gruppi, ma piuttosto desiderosi di viaggiare in pochi. I turisti cinesi si mostrano oggi più esigenti, nel momento in cui arrivano in Italia. La loro organizzazione è diventata più oculata e si fonda su un’informazione consapevole, che 1a9906 Parco21sfrutta soprattutto il canale del web. Quello che i cinesi chiedono oggi, quando desiderano visitare il nostro Paese, è l’offerta di un turismo selezionato, che garantisca di poter vivere esperienze di nicchia, non più di massa. Ovviamente questa seconda generazione di turisti convive con la prima, arricchendone le esigenze. Per questo, oggi, c’è spazio sul mercato per ogni tipo di offerta che riguardi la strutture alberghiere.

“Il nostro obiettivo ora è quello di concentrarci sul mercato cinese – spiega Giuseppe Roscioli, presidente di Federalberghi Roma – così le aziende tra qualche mese si doteranno di un apposito bollino attraverso cui si andrà incontro a questo particolare segmento di mercato, poi promosso attraverso le unità dell’ambasciata cinese. Federalberghi ha inoltre vinto di recente una gara per ospitare a Roma un congresso di 30 mila persone, punto di partenza per sviluppare un programma che ci tiene molto occupati, in quanto per ventanni siamo rimasti fuori dai congressi internazionali. Quello alberghiero, comunque, è il settore da cui più ci aspettiamo dei risvolti positivi. Il prossimo anno aprirà la cosiddetta “Nuvola” dell’Eur e con quella affronteremo questo nuovo segmento, che potrebbe essere quello risolutivo dei prossimi 10 anni”.

Presidente Roscioli, quali i problemi più urgenti ancora da risolvere?

1a1 roscioli“Le problematiche che attualmente ci si presentano – dice il presidente Roscioli a RomaSettimanale.it – sono legate ai Visti e alla mancanza di voli diretti. Per i primi stiamo facendo molto, ma ancora non abbiamo raggiunto un livello di eccellenza come la Francia e la Germania. Per quanto riguarda i voli, invece, ne abbiamo pochissimi di diretti in confronto sempre a Francia e Germania: il traffico aereo Europa-Cina transita quasi al 90 per cento da Francoforte e da Parigi, da noi arriva solo il 10 per cento scarso rispetto al transito internazionale. Quest’ultimo è un problema importante da risolvere, perchè solo in questo modo potremo garantire lo sviluppo del traffico, di cui altrimenti continueremo a prendere solo una parte residuale”.

Una terza problematica emersa durante i lavori di “Albergatore day”, sempre in merito alle prospettive aperte in Italia per il turismo cinese, investe l’ambito della “sicurezza”. Sembra proprio infatti che i turisti di Pechino non si sentano al sicuro nel nostro Paese. Ad essere riportato come esempio, colpa di una realtà presentata a tinte ben peggiore di quanto non lo sia, è l’idea su Napoli che sembra proprio circolare in oriente. E’ stato riferito, infatti, che un gruppo di giovani turisti cinesi ospiti in transito all’ombra del Vesuvio, abbia perfino evitato di uscire dal proprio albergo per la paura dei pericoli della città. Proprio una brutta quanto assurda ed esagerata nomea da sfatare con forza e senza indugio in ogni dove!

Obiettivo primario resta quello di lanciare un segnale di accoglienza agli ospiti cinesi, lavorando sull’apprendimento della lingua e sull’offerta delle nostre strutture, inclusa l’attenzione riservata al settore culinario. Un importante traguardo in merito è la riapertura dell’Enalc di Ostia, che consentirà di investire sulla formazione dei giovani, per consentire loro di sviluppare delle capacità “ad hoc”.

Isadora Casadonte