Berlusconi indagato a Milano con altri 44 per “corruzione in atti giudiziari” nel processo Ruby. Tra gli indagati i difensori Ghedini e Longo

Berlusconi indagato a Milano con altri 44 per “corruzione in atti giudiziari” nel processo Ruby. Tra gli indagati i difensori Ghedini e Longo

Indagato Silvio Berlusconi con i suoi avvocati Niccolò Ghedini e Piero Longo assieme ad altre 42 persone per “corruzione in atti giudiziari” nella inchiesta cosiddetta “Ruby tre”. L’iscrizione nel registro degli indagati dell’ex Premier e del nutrito gruppo di persone a lui vicine, tra cui i suoi difensori, è giunta a seguito dell’invio alla Procura da parte del Tribunale di Milano dove si è celebrato il processo Ruby di un fascicolo contenente la documentazione che comproverebbe in particolare la corruzione di testimoni che avrebbero avvalorato le tesi difensive di Silvio Berlusconi nel corso del dibattimento, conclusosi, come si sa, con pesanti condanne.

1a5505 ruby“Si è proceduto alla dovuta iscrizione nel registro notizie di reato”, recita un comunicato stampa letto dal procuratore della repubblica di Milano, Edmondo Bruti Liberati, a proposito dell’inchiesta. “Il procedimento è assegnato al procuratore aggiunto Pietro Forno e al pubblico ministero Luca Gaglio – ha spiegato Bruti Liberati – anche perché Ilda Boccassini ha comunicato che lei ha altri impegni più pressanti”. Non si tratta, in ogni caso, per il Cavaliere di un fulmine a ciel sereno. La decisione, infatti, era attesa e per questi motivi, da alcune settimane, l’ex premier, proprio su consiglio dei suoi stessi avvocati anch’essi ora “indagati”, aveva cessato di corrispondere la paga al buon numero di “olgettine”, una trentina, che continuavano a ricevere l’appannaggio di 2500 euro al mese. Un’interruzione di compensi che Silvio Berlusconi non aveva ripetutamente mancato di sottolineare 1a5511 rubypubblicamente, anche per evitare che la “reiterazione” potesse accelerare la messa in atto degli arrsti domiciliari.

Il procuratore ha anche spiegato come quando il Tribunale dispone con sentenza ulteriori indagini, la Procura per “prassi” tenda ad affidare gli accertamenti ai magistrati che hanno già seguito la prima parte dell’inchiesta. Ma questa volta la Boccassini ha rinunciato, e Antonio Sangermano è stato nel frattempo trasferito ad altra Procura. Di qui, la scelta di affidare l’inchiesta al pubblico ministero Pietro Forno e a un altro pm del suo dipartimento, Luca Gaglio. 1a5507 ruby“Ora saranno fatte le indagini necessarie – ha precisato il Procuratore capo – e non credo che ci sia una ragione per procedere con il rito immediato”. Bruti Liberati ha pure aggiunto che nel registro degli indagati sono stati iscritti “i soggetti” indicati nelle sentenze del tribunale di Milano dei processi “Ruby 1” e “Ruby 2” per “i reati rispettivamente segnalati dai giudici”.

Come si ricorderà, la sentenza del 24 giugno scorso ha condannato il Cavaliere a sette anni di carcere per concussione e prostituzione minorile, disponendo la trasmissione degli atti alla Procura per accertare aventuali false dichiarazione rese dai testi durante gli interrogatori e il dibattimento. Per i giudici si sarebbe trattato, oltre che di “gravissimo inquinamento probatorio” disposto da Berlusconi durante il processo, di “deposizioni compiacenti” anche per “vantaggi economici e di carriera” che gli avrebbe garantito l’ex premier. Molte delle oggettive sarebbero state così pagate per mentire.

Isadora Casadonte