L’Onu ritira l’invito per l’Iran a partecipare alla Conferenza sulla Siria. Nuove circostanziate denunce alle autorità di Damasco per “eliminazioni sistematiche” di oppositori

L’Onu ritira l’invito per l’Iran a partecipare alla Conferenza sulla Siria. Nuove circostanziate denunce alle autorità di Damasco per “eliminazioni sistematiche” di oppositori

Il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon  ha ritirato l’invito rivolto all’Iran di partecipare alle trattative sulla Siria che inizieranno mercoledì 22 Gennaio a Montreaux, in Svizzera, e definite come “Ginevra 2”. L’obiettivo della conferenza internazionale è quello di trovare una soluzione a 34 mesi di conflitto che hanno praticamente distrutto il paese mediorientale dove si segnala la morte di oltre 130 mila persone e la presenza di milioni e milioni di sfollati e di senza tetto.

L’invito rivolto alle autorità di Teheran, che costituiscono il principale alleato del regime di Bashat al-Assad, aveva suscitato la reazione negativa delle forze di opposizione siriane raccolte in una Coalizione nazionale basata in Turchia e sostanzialmente formata da esponenti di gruppi ed organizzazioni collegate all’Arabia Saudita ed agli emirati del Golfo, a maggioranza sunnita.

La Coalizione, spalleggiata da Stati Uniti e Regno Unito, aveva minacciato il proprio ritiro dalla conferenza svizzera se l’Iran non avesse accettato ufficialmente di partecipare a “Ginevra 2” sulla base anche della possibilità di giungere alla creazione di un governo provvisorio di transizione. Ipotesi questa, comunque, ancora respinta in via di principio anche dal regime di Damasco.

Non appena l’invito all’Iran è stato revocato, la Coalizione nazionale siriana ha confermato la propria partecipazione ai colloqui. “Apprezziamo le Nazioni Unite e la comprensione di Ban Ki-moon della nostra posizione. Pensiamo di aver preso la decisione giusta. La nostra partecipazione è confermata per il 22 gennaio”, ha dichiarato Monzer Akbik, capo dello staff del presidente della Coalizione Nazionale.

ban ki-moon rouhani

Il portavoce del Segretario generale dell’Onu  ha detto che Ban Ki-moon continua a sollecitare l’Iran affinché modifichi ufficialmente la propria posizione e favorisca, così, il raggiungimento di una pace effettiva nella regione.

Nel frattempo, The Guardian di Londra è entrato in possesso di una rapporto realizzato da tre uomini di legge già coinvolti nelle attività del Tribunale internazionale contro i crimini di guerra secondo il quale circa 11 mila detenuti nelle carceri siriane sarebbero stati vittime di “eliminazioni sistematiche”. Il rapporto è corredato da materiale fotografico molto crudo fatto uscire di nascosto dalla Siria e consegnato ai funzionari dell’Onu. La maggior parte delle vittime sarebbero giovani. Molti dei corpi delle vittime fotografate mostrerebbero segni di tortura. La rivelazione potrebbe portare  al deferimento dinanzi alla Corte Internazionale dei vertici di Damasco per crimini di guerra.

Si tratta ora di vedere come anche la diffusione di un rapporto così dettagliato e  circostanziato e soprattutto la conseguente minaccia dell’incriminazione possibile di Bashar al-Assad possano complicare l’avvio della Conferenza il cui terreno é continuamente smosso e reso arduo mentre i combattimenti continuano furiosi nel paese mediorientale.

Gianluca Scialanga