Renzi respinge l’idea che l’accordo con Berlusconi danneggi il Governo Letta. Anzi: potrà governare davvero. Ingiusto pensare che io voglia sostituire Letta

Renzi respinge l’idea che l’accordo con Berlusconi danneggi il Governo Letta. Anzi: potrà governare davvero. Ingiusto pensare che io voglia sostituire Letta

C’è un accordo con Enrico Letta. E’ stato ingeneroso sentirsi dire che mi muovevo per far cadere il Governo di Letta per andare a Palazzo Chigi. Attraverso questa operazione,  il Governo di Letta  sarà libero di fare quello che deve fare.

Matteo Renzi spiega così il senso del suo incontro con Silvio Berlusconi e l’intesa raggiunta con il capo di Forza Italia sui tre punti subito illustrati sabato 18 Gennaio al termine del loro faccia a faccia che prevede la riforma del Senato, con il superamento del cosiddetto “bicameralismo perfetto”, la modifica del Titolo V della Costituzione in materia di funzioni e costo delle regioni, sulla riforma elettorale.

Con Renzi, e lui lo dice esplicitamente,   si torna al Pd di Veltroni. Quello della “vocazione maggioritaria”. Quello che vuole riformare le regole, anche con la sponda di Berlusconi, per poter governare senza subire i condizionamenti dei partiti minori.

Così il Segretario del Pd invita a non fermarsi alla polemica sulla presenza di Berlusconi nella sede del Partito Democratico. Così come invita a non scandalizzarsi se c’è una convergenza su proposte che possono davvero assicurare la governabilità e l’avvio di un autentico  processo rinnovatore.

Renzi ha chiarito che l’intesa raggiunta serve semmai, al contrario,  per non fare nuovamente un Governo con Silvio Berlusconi e non finire nuovamente né a passare le esperienze vissute dai governi Prodi, né quelle delle “grandi intese”.

A chi gli diceva che andava bene il confronto con Forza Italia , ma non con Berlusconi , Renzi ha risposto che “parlare con Forza Italia vuol dire parlare, per ovvi motivi, con Berlusconi. Avrei dovuto parlare con Dudù?”.  Il riferimento scherzoso ed ironico nei confronti dei suoi critici della sinistra, ovviamente,  è quello  al cagnolino di Berlusconi e di Francesca Pascale.

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“La legittimazione politica di un leader- ha insistito Renzi- deriva dal consenso che gli viene espresso dai cittadini e pensare che ci sia stato qualcuno che ha resuscitato Berlusconi cozza con la realtà perché Berlusconi  è il capo del centro destra. E’ un dato di fatto!” Secondo Renzi avere un giudizio su ciò che è accaduto in questi 20 anni è legittimo,  ma si deve trattare anche con gli altri per raggiungere delle regole condivise.  “Io- ha precisato- non sono subalterno culturalmente al punto di cambiare idea solo perché le mie idee sono simili a quelle di Berlusconi”. Se si raggiungono riforme e si riesce ad introdurre nuove regole condivise, ha aggiunto il Sindaco di Firenze,  sarà più semplice affrontare gli altri temi che stanno a cuore al Centro sinistra come quelli del lavoro, dell’Europa . “ Non dobbiamo aver paura delle nostre idee e non dobbiamo aver paura a confrontarci con gli altri”- ha concluso su questo aspetto il segretario del Pd .

Renzi ha però precisato che si è di fronte ad un” tutto o niente”. Quello concordato con Silvio Berlusconi , insomma, è un pacchetto che va preso tutto assieme o va rifiutato.

Renzi ha ricordato che la riforma del Senato non parte solo dalla necessità della riduzione dalla spesa pubblica,  bensì nasce dalla oramai storica e consolidata valutazione che  il bicameralismo perfetto  ha dimostrato tutti  i suoi limiti. Sono decenni che se ne parla, di commissione in commissione, e non si è risolto niente, ha detto Renz, i ricordando che aveva sette anni di età quando ne sentì parlare per la prima volta. A suo avviso siamo di fronte alla conferma che “la politica non ha deciso e non ha inciso”.

La riforma in questione porterà anche alla eliminazione della elezione diretta dei parlamentari ed alla  riduzione del loro numero complessivo e Renzi  ha indicato l’obiettivo di definire il pacchetto entro il prossimo 15 Febbraio, mentre l’accordo sulle competenze delle Regioni potrebbe concludersi per il 25 Maggio portando ad un risparmio complessivo per le casse dello Stato di circa un miliardo di euro.

Secondo Renzi questo è l’unico modo valido per rispondere al populismo di Beppe Grillo da lui accusato di imprigionare i suoi gruppi parlamentari in una posizione senza sbocchi. Grillo, ha detto il Sindaco di Firenze, ha paura  della politica e preferisce scappare dal confronto per non perdere. Il Movimento 5 Stelle, ha aggiunto Renzi “ era una speranza di cambiamento che non si sta realizzando perché il cambiamento lo facciamo noi”.

grillo genova

Per quanto riguarda l’accordo in materia elettorale, Renzi ha detto: “Si tratta di un “ciao ciao” a chi voleva il ritorno alla prima repubblica. Noi diciamo ciao. Mettiamo parola fine al sogno di ritorno al passato”. A suo avviso è possibile anche evitare problemi agli alleati che attualmente sostengono il Governo Letta con un meccanismo che punta alla distribuzione dei seggi su base  nazionale e non sui collegi.  Ha ribadito il suo apprezzamento per il cosiddetto “sistema spagnolo” che ruota solo su due grandi partiti e limita il potere dei piccoli partiti, ma ha deciso di accogliere gli inviti a “stare attento”e attenti ai partiti minori. Questo, però, è la sostanza del suo pensiero,  non significa tornare alle esperienze del Governo Prodi finito per essere schiacciato da una coalizione di piccoli che andavano da Mastella a Bertinotti.

In sostanza, ha detto Renzi, si andrebbe ad un sistema basato su di un premio di maggioranza che con il 35 per cento consentirebbe di ottenere tra il 53 ed il 55 per cento dei seggi. Nel caso in cui nessuno raggiungesse quel livello si andrebbe ad un ballottaggio tra le due coalizioni più votate.

Adesso dobbiamo vedere come il Pd reagirà alle sue proposte e se, davvero, passerà sopra al fatto di dover concretizzare un accordo con Silvio Berlusconi. La prima risposta di Cuperlo non é però di soddisfazione.

Giancarlo Infante