Interviene l’Esercito nella Terra dei Fuochi mentre si scava in profondità alla ricerca dei rifiuti proibiti. E c’è chi invitando al consumo giura che i prodotti agricoli sono buoni e sani

Interviene l’Esercito nella Terra dei Fuochi mentre si scava in profondità alla ricerca dei rifiuti proibiti. E c’è chi invitando al consumo giura che i prodotti agricoli sono buoni e sani

L’esercito nella “Terra dei fuochi” per combattere le ecomafie. Il via libera è stato dato dal Governo, e i militari saranno schierati nei territori più oggetto di inquinamento, tra Napoli e Caserta. L’altro Alfano, l’onorevole Gioacchino, sottosegretario alla Difesa, annunciando il provvedimento ha sottolineato le modifiche al testo presentato dal governo precisando come
la messa a punto definitiva “ha visto le forze politiche, una volta tanto, tutte d’accordo, o quasi, nell’offrire soluzioni concrete per risolvere un problema specifico con un’unica astensione, quella del Movimento 5 Stelle”.

Prosegue, nel frattempo, la ricerca dei veleni interrati nella zona oramai tristemente nota come la “Terra dei fuochi” dalla crimininale attività del clan dei Casalesi. Rifiuti speciali altamente tossici mescolati alla comune spazzatura continuano a emergere dal sottosuolo di Villa di Briano, nelle vicinanze di Caserta, 1a1809proprio in prossimità della trafficata strada statale 7 bis Nola-Villa Literno. Qui, da poche ore, sono in corso scavi ordinati dai magistrati della DDA di Napoli sulla base delle informazioni ottenute da ex affiliati del clan, ora collaboratori di giustizia.

Il materiale più pericoloso, ovvero numerosi bidoni colmi di materiale tossico non sarebbero ancora stati individuati. E’ emerso finora solo un bidone di latta pieno, a prima vista, di residui di solventi o di idrocarburi, sepolto a una profondità di 15 metri. E la falda acquifera, nella zona, scorre tra i 10 e i 15 metri di profondità.

Secondo le informazioni rese ai magistrati dai collaboratori di giustizia, i contenitori dei rifiuti sarebbero stati interrati anche a più di 20 metri di profondità. Dagli scavi emergono, inoltre, altre grandi quantità d detriti, per la maggior parti riferibili a scarti di lavori edili e non mancherebbero discreti quantitavi del 1a1807pericolosissimo amianto. Va ricordato che quest’area, già negli anni ’90, era stata sequestrata e sottoposta a controlli dopo indicazioni, forse fuorvianti, di Carmine Schiavone.

Intanto, nonostante tutto questo grande clamore, c’è chi iniste, come il sindaco di Villa di Briano, Dionigi Magliulo, sulla “bontà” dei prodotti agricoli del luogo, assicurando che il loro consumo non mette assolutamente in pericolo la salute dei consumatori, pronto a esibire i risultati delle analisi anche recentemente condotte. La sopravvivenza economica ha le sue regole, spesso non proprio in linea con la realtà delle cose. Purtoppo si sa.

Beatrice Zamponi