Marchionne e Sorrentino campioni indiscussi solo in Usa. La Fiom di Landini si scaglia contro il progetto Alfa Romeo e Rampelli di Fratelli d’Italia accusa di antipatriottismo “La grande bellezza”

Marchionne e Sorrentino campioni indiscussi solo in Usa. La Fiom di Landini si scaglia contro il progetto Alfa Romeo e Rampelli di Fratelli d’Italia accusa di antipatriottismo “La grande bellezza”

Tutti avranno notato che in Italia c’è gente, ma non gente qualsiasi, che fa la guardia tutto il giorno su agenzie di stampa e computer per controllare se per caso esca una buona notizia sull’Italia o su qualche italiano. Poi quando questo succede, e purtroppo succede sempre più raramente, quel qualcuno di cui stiamo parlando la prima cosa che fa imbraccia la doppietta e comincia a sparare a pallettoni sulla buona novella, se non altro per guastare la festa.

Ora credo che nessuno abbia dubbi che in queste ore, fra tante conferme non proprio rosee, sull’Italia abbiano veleggiato due riconoscimenti provenienti dagli Stati Uniti che hanno aperto uno spiraglio di ottimismo su due settori portanti dell’industria e dell’economia italiana, quello dell’auto e quello del made in Italy culturale.

1a1702Da Detroit è arrivato il sigillo ad una operazione che ha visto la Fiat diventare proprietaria della Chrysler, cioè un simbolo dell’ auto a stelle e strisce. Un risultato che giustamente il giovane presidente John Elkann, ha definito, sono parole sue: “la realizzazione di un sogno che non avremmo mai osato fare”. E’ inutile ricostruire qui il miracolo con il quale Sergio Marchionne è riuscito a piazzare questo colpo assolutamente insperato da tutti solo qualche anno fa. In questo momento quello che deve essere visto come una iniezione di fiducia per tutti i lavoratori è che l’amministratore delegato del gruppo, che ha già portato la produzione della Jeep a Melfi, ha solennemente annunciato di voler rilanciare la produzione dell’Alfa Romeo e auspicato il rientro dalla cassa integrazione delle tute blu della Fiat.

1a1710 landiniSapete quanto ha impiegato il leader della Fiom, Maurizio Landini, a sentenziare che è tutto da buttare via e che puntare sulle auto di lusso è una grande cavolata? Lo stesso tempo che i suoi amici sindacalisti, ma allora erano quelli della Cisl di Milano, impiegarono a boicottare la costruzione dell’ “Alfa sprint”, l’unico gioiello uscito da Arese che continuava a tirare nella prima grande crisi degli anni settanta perché, dicevano, bisognava costruire auto più popolari. Poi si è visto che fine fece l’Alfa Sud e la fabbrica di Pomigliano alle porte di Napoli.

Quale è l’altra buona notizia accolta dai soliti noti con il bazooka? La vittoria ai Golden Globes di Los Angeles del film di Sorrentino, “La grande bellezza”. Sapete che ha detto Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia di questo successo italiano che non si verificava da 25 anni? Esattamente quello che disse Giulio Andreotti, negli anni cinquanta, per bocciare il capolavoro di De Sica, 1a1711“Ladri di biciclette”, e cioè “i panni sporchi si devono lavare in casa” .

Rampelli evidentemente ha nostalgia di quei film degli anni trenta e quaranta chiamati “dei telefoni bianchi” dove la gente poteva godersi al cinema signore avvolte in volpi argentate ed eleganti signori in smoking. Intanto fuori, nella vita reale, venivano cacciati dalle scuole allievi e insegnanti ebrei. Poi vennero anche i lager e i forni, ma i telefoni bianchi, rimpianti da Rampelli, continuarono lo stesso a squillare come se niente fosse.

Maurizio Landini della Fiom e Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia sono assisi su rive opposte, ma li unisce evidentemente lo stesso obiettivo: fare terra bruciata di tutto ciò che può avere un segno di riscatto, anche labile, di questo Paese. Riscatto da che cosa? Dai danni, non solo economici, ma anche culturali, provocati da loro stessi o lasciati in eredità dai loro predecessori.

Claudio Pavoni