La politica in Italia è tutta una rissa? Ora sappiamo il perché: quattro Università rivelano che c’è più differenza fra un romano e un milanese che fra uno spagnolo e un rumeno

La politica in Italia è tutta una rissa? Ora sappiamo il perché: quattro Università rivelano che c’è più differenza fra un romano e un milanese che fra uno spagnolo e un rumeno

Lo sapete perché ogni tanto noi italiani ci comportiamo che non si capisce bene se facciamo parte di questo pianeta o se siamo piovuti da qualche stralunata galassia? Perché noi italiani abbiamo una diversità genetica che non ha eguali in Europa. Che vuol dire? Semplice, che fra l’inquilino del quarto piano e l’inquilino del terzo piano del palazzo in cui abitiamo, che pure condividono tratti somatici, lingua, religione, e cosiddetti vizietti italici, c’è una differenza di fondo, una differenza genetica, che quella fra un africano e un eschimese in confronto è una bazzecola.

Vi sembra che una esagerazione? Ebbene quello che io vi ho rivelato con parole mie i ricercatori di ben quattro università, da Roma a Bologna, da Pisa a Cagliari, lo hanno dimostrato scientificamente. Un dato su tutti prova in modo inconfutabile le molteplici progenie che hanno contribuito a formare un popolo che 1a40non a caso ha prodotto una maschera come Pulcinella : se si considerano i dati trasmessi dalla madre ai figli di ambo i sessi, dicono ricercatori, si scopre che comunità che vivono da millenni gomito a gomito, come per esempio gli abitanti di Sappada, nelle Alpi, rispetto agli abitanti del vicino Cadore, presentano differenze genetiche da 7 a 30 volte superiori a quelle che si osservano fra popolazioni molto distanti fra loro, come per esempio Portoghesi e Ungheresi.

Le differenze fra un sardo di Banetutti rispetto a un sardo della Sardegna settentrionale, prosegue la ricerca, sono di gran lunga superiori a quelle che differenziano uno spagnolo da un romeno.

Se la scoperta vi sembra da poco provate a guardare alcune vicende, anche recenti, anche delle ultime ore, attraverso queste lenti cognitive che ci hanno offerto i ricercatori di quattro grandi università. Per esempio il pubblico ministero che ha chiesto tre anni di prigione per l’ex ministro Scajola, ha sostenuto, sono 1a42scajolaparole sue, “che è assolutamente incredibile la tesi della difesa che Scajola non sia reso conto che qualcuno versasse al suo posto un milione e centomila euro per la casa del Colosseo”.

Ora ditemi se non c’ è qualcosa di geneticamente modificato in qualcuno che versa un milione e centomila euro per un altro e poi si scorda di avvertirlo.

E Grillo, che dopo aver cancellato il trenta per cento degli elettori della Sardegna che si erano affidati a lui alle scorse politiche, si presenta a Palazzo Pitti e come se niente fosse dice “sono qui come stilista”, in quale ceppo genetico va collocato?

E Berlusconi, che impallina i falchi, che avevano impallinato le colombe, che avevano impallinato la Pascale, che aveva impallinato il Bunga Bunga, da chi discende?

E la sinistra, che il giorno che arriva la notizia che la disoccupazione giovanile è salita al 41 e mezzo per cento lancia la proposta di liberalizzare le canne, abboccando alla canna da pesca di un leghista, è già geneticamente modificata o sarebbe bene che lo fosse? Per carità di patria mi fermo qui. Anzi vi invito a consolarvi con Michelangelo, Leonardo, Armani e Dolce e Gabbana. Se potete.

Claudio Pavoni