L’estate australe ha avuto ragione dell’allarmismo: il ghiaccio ha mollato la presa. Libere anche le altre 2 navi bloccate in Antartide
Le leggi della natura non ammettono troppe deroghe e così l’estate antartica, come previso, ha allentato la sua morsa di ghiaccio permettendo sia alla rompighiaccio russa Akademik Shokalskiy che alla cinese Dragone delle Nevi di riprendere a muoversi. Tanto allarma per nulla, verrebbe da dire, o almeno per poco. Eppure, in tutto il mondo si era gridato al pericolo, prima per i 74 a bordo della unità russa “imprigionata” a Natale e nei giorni seguenti per la “sorella” cinese avvicinatasi, invano, per prestare soccorso e a sua volta bloccata poi dal ghiccio. Un allarme che aveva anche interessato la terza nave, l’Aurora Australis, dove i “naufraghi” del rompighiccio russo hanno infine trovato soccorso e riparo e dal 4 gennaio sono in viaggio verso la Tasmania.
Una “boiata pazzesca”, direbbe Fantozzi. Un caso montato, o per lo meno amplificato, dall’ignoranza, intesa come “non conoscenza”, da tanti “Soloni dell’informazione internazionale che parlano di Antartide senza neppure sapere dove esattamente si trovimasta e tantomeno conoscere l’andamento delle sue stagione. Ma “signori Soloni”, le foto dei “naufraghi” sorridenti e in festa sul ghiaccio davanti alla prua della Akademik Shokalskly non vi hanno fatto qualcosa? Perlomeno che non stesse per verificarsi una terrificante tragedia? Affatto, e via con altre allarmistiche grida per la felicità dei “signori” del business delle immagini intenti a contare i dobloni ricavati dalle vendite.
Oltretutto, non stiamo forse vivendo l’era del riscaldamento globale e dell’assillante pericolo dello scioglimento dei ghiacci? Tanto rumore per nulla. Con gli stati Uniti, gendarmi anche in Antardite, pronti in caso di bisogno a prestare soccorso con navi, aerei e elicotteri attrezzati per le missioni polari e forti di un’esperienza antartica di quasi mezzo secolo, da quel lontano 1957 dell’operazione “Deep Frezer” condotta in forze nell’occasione dell’Anno Geofisico internazionale.
Così Akademik Shokalskiy la rompighiaccio cinese Dragone delle Nevi, che le ha prestato soccorso assieme all’australiana Aurora Australis, iniziano solo oggi a riprendere lentamente la navigazione. A riferire la liberazione dai ghiacci della nave russa è stato il capitano Igor Kisselev, rimasto a bordo della Shokalskiy assieme a un equipaggio di 22 persone, mentre i 52 passeggeri sono già stati liberati. E a rendere nota la risolta situazione anche per il Dragone delle Nevi è stata un’agenzia di stampa cinese. Al momento sono in viaggio sulla rompighiaccio Aurora Australis, che ha lasciato l’Antartide il 4 gennaio. E in ogni caso, a scanso di equivoci e senza clamore, gli Usa avevano “allertato” la loro Polar Star, una delle rompighiccio più potenti del mondo, attualmente in porto a Sydney, in Australia. Certi, comunque, che non ce ne sarebbe stato bisogno.
Enrico Massidda