Aumentano i problemi per la morsa di neve e gelo che ha investito il Nord Est di Canada e Stati Uniti. Temperature sotto lo zero a livelli record, con i -53 del Montana. Scuole chiuse, aerei a singhiozzo e treni bloccati

Aumentano i problemi per la morsa di neve e gelo che ha investito il Nord Est di Canada e Stati Uniti. Temperature sotto lo zero a livelli record, con i -53 del Montana. Scuole chiuse, aerei a singhiozzo e treni bloccati

E’ di nuovo emergenza “grande freddo” negli Stati Uniti e Canada e si contano già 16 morti. La maggior marte delle vittime si è avuta in incidenti stradali dovuti al ghiaccio e alla neve, oltre che per assideramento. Un gelido vento polare sta investendo violentemente una zona sempre più ampia di territorio dal centro nord del continenente americano alla costa nord est di Canada e Stati Uniti. In particolare crisi la popolazione dello stato del Montana, a Nord di New York, peraltro da sempre abituata a climi particolarmente rigidi in inverno, dove la temperatura cosiddetta “percepita” ha raggiunto i -53 gradi centigradi sotto lo zero. Ma il gelo, che è provocato da una consistente corrente di aria fredda proveniente dall’Artico, 1abbb401 si sta spingendo verso Sud, raggiungendo stati, come Alabama e Tennessee, non certamente abituati a temperature così basse. Bufere di neve nello stato di New York.

le previsioni sono pessime. “Le temperature più basse degli ultimi 20 anni investiranno il Nord e il Centro degli Usa seguendo un fronte di gelo artico – si legge sul sito Internet del servizio meteorologico nord americano – che combinate a violente raffiche di vento faranno scendere le temperature a livelli potenzialmente mortali”. Moltissime scuole sono rimaste chiuse a scopo precauzionale e anche per l’impossibilità degli alunni a raggiungere gli istituti. Il governatore dello stato di New York, Andrew Cuomo, ha dichiarato lo stato di emergenza in 14 contee.

1abbb404Tra ieri e oggi risultano cancellati oltre 6000 voli, gran parte dei quali in arrivo e in partenza da Chicago, e altri 7.000 hanno subito considerevoli ritardi. Movimenti aerei ridotti e traffico a singhiozzo soprattutto in tutti e quattro i principali scali dell’intera zona nord orientale degli Stati Uniti, vale a dire il Jfk, il La Guardia e Newark di New Yorl e il Logan di Boston, con gravi ripercusioni e disagi per i voliintercontinentali soprattutto da e per l’Europa.

Voli sospesi anche all’aeroporto internazionale Pearson di Toronto: “Il freddo estremo sta provocando il congelamento delle attrezzature – aveva annuncia tramite un Twitt la direzione dello scalo – e problemi per la sicurezza degli impiegati. Il blocco a terra resterà effettivo almeno fino alle nove di stamattina”. Ma 1abbb601all’orario indicato, corrispondente alle 15 ora italiana, è ripreso solo il movimento degli aerei in partenza, mentre quelli in arrivo al Pearson di Toronto sono stati dirottati su scali alternati, in prevalenza nella non troppo lontana Montreal, nel Quebec.

La notte scorsa, 500 persone sono rimaste bloccate su un treno ad alta velocità dell’Amtrak, in Illinois, mentre all’esterno il termometro registrava 20 gradi sotto lo zero. Il treno era diretto a Chicago ed è stato bloccato da un cumulo di neve proprio mentre procedeva ad andatura ridotta a causa delle pessime condizioni atmosferiche. Per permetterne la ripartenza sono occorse diverse, mentre i passeggeri, nel frattempo, venivano trasferiti su autobus. Anche un altro treno 1abbb405sempre diretto Chicago, ma proveniente dal Michigan, è rimasto bloccato a causa del maltempo: le 300 persone a bordo hano dovuto aspettare nove ore prima di raggiungere la città di destinazione.
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A Minneapolis, nello stato del Minnesota, dove la gente è più abituata al freddo e alla neve degli abitanti di città come la capitale Washington, la notte scorsa l’intensità del freddo ha generato addirittura paura. Il quotidiano “Star Tribune”, ad esempio, riferisce che “il vento freddo e il geloo congelano la pelle non coperta in appena cinque minuti” e che la vita “è rallentata a passo d’uomo in tutto lo Stato”. Ma il peggio deve ancora venire.

Beatrice Zamponi