Due quadri del Parlamento tedesco potrebbero essere stati razziati agli ebrei

Due quadri del Parlamento tedesco potrebbero essere stati razziati agli ebrei

I fantasmi del passato sembra che aleggino ancora sulla Germania. A rivelarlo è il quotidiano tedesco “Bild”, il tabloid più letto in Germania con tre milioni di copie. Secondo il giornale tedesco,  infatti, al Bundestag, l’equivalente della nostra Camera dei deputati, sarebbero esposti dei dipinti di provenienza sospetta. A giudizio di uno storico d’arte tali capolavori farebbero parte del tesoro di Cornelius Gurlitt, un collezionista d’arte che avrebbe ottenuto le opere d’arte moderna confiscata dai nazisti agli ebrei, come disposto da Adolf Hitler perché ritenuti espressione dell’arte definita degenerata.

Il mese scorso furono rinvenuti a Monaco nell’appartamento del figlio di Gurlitt moltissime opere depredate nel periodo del III Reich per un valore considerato superiore al miliardo di Euro, provocando  un grande scandalo che adesso rischia di avere un’appendice in cui potrebbe essere coinvolto addirittura il parlamento della Repubblica federale tedesca.

I due “quadri”, adesso  incriminati, sarebbero attribuiti a Georg Waltenberger e a Lovis Corinth, e risalirebbero al 1905. Si tratta di una raffigurazione del Buelow  mentre tiene un discorso al Reichstag e di una litografia dal titolo “Strada di Koenigsberg.”

Secondo il portavoce del Parlamento federale la scoperta rappresenterebbe solamente un caso ancora sotto indagine. Dal 2012, infatti, sarebbe in corso la catalogazione delle 4.000 opere d’arte in possesso del Parlamento di cui in 108 casi  non si è ancora riusciti a ricostruirne la provenienza.

Enrico Barone