Nessuna paura per i 74 a bordo. Il pack si scioglie come di regola e per il rompighiaccio russo bloccato in Antartide spirano venti di libertà

Nessuna paura per i 74 a bordo. Il pack si scioglie come di regola e per il rompighiaccio russo bloccato in Antartide spirano venti di libertà

Il pack mostra segni di incrinatura, la spessa lastra di ghiaccio da alcuni gioni imprigiona la nave russa Akademik Shokalskiy sembra proprio in procinto di cominciare a cedere. Del resto l’estate australe in Antartide avanza e il tempo in questo momento è il migliore alleato delle 74 persone a bordo del rompighiaccio. Oltretutto il possibile imminente avvicinamento dell’unità australiana Aurora Astralis in missione di soccorso infonte ulteriore ottimismo e coraggio nei passeggeri e neil’equipaggio bloccati.

Situazione, in ogni caso, spiacevole, ma non certo drammatica. “Il ghiaccio si sta rompendo – ha esultato Chris Turney, il capo della spedizione – e questo ci consentirà di liberarci”. La tecnologia permette a ogni istante di seguire l’evolversi della vicenda. Su Twitter, il professor Turney ha ricevuto il sostegno dei suoi followers. Uno di loro, Michael James, ha “postato” ironicamente: “prof, il riscaldamento globale sta venendo a salvarvi”.

1antartide4Il ghiaccio che ha bloccato l’Akademik Shokalskiy è del tutto normale. Nessuna situazione anomala, nessun rischio particolare. Le grosse lastre che bloccano la nave russa e che hanno suscitato nell’opinione pubblica timore e apprensione sono destinate ad assottigliarsi fino all’inizio di febbraio, perdurando gli effetti del calore di un sole sempre alto nel cielo e che non tramonta mai. Poi, verso il termine della prima settimana di febbraio, le condizioni del tempo cominceranno a mutare, il sole inizierà giorno dopo giorno lentamente a compiere archi sempre più ampi e ii termometro si abbasserà. E’ intorno alle metà di febbraio che la situazione del mare diventa crtica e il ghiaccio impedisce davvero la navigazione.

E’ questo il momento in cui l’Antartide diverrà sempre più rapidamente impenetrabile, non appena il sole scomparirà del tutto e avrà inizio la lunga notte polare. E così, per le poche decine di ricercatori scelti 1antartide7per trascorrere l’inverno australe nelle diverse basi scientifiche sparse lungo il Continente grande una volta e mezzo l’Europa. sarà isolamento totale. Una permanenza difficile, che richiede una adeguata preparazione psicologica, decisamente fuori dal comune. Specialmente nelle due più remote basi, l’Amundsen-Scott americana a 90 gradi di latitudine sud, proprio sul polo geografico, e la russa Vostok, sull’altopiano dove si è avuta la temperatura più bassa mai registrata sulla terra con 88,8 gradi centigradi sotto lo zero. Qui, qualnque cosa accada, niente e nessuno, di regola, potrà portare soccorso, a meno di improbabili tentativi ai limiti dell’impossibile come è avvenuto una sola volta nella storia, da parte americana. L’anticamera della Luna, è stato definita la “permanenza notturna” da chi ha vissuto in Antartide il lungo buio polare.

Enrico Massidda