Berlusconi non può recarsi all’estero per il Partito Popolare. Forza Italia insorge. La legge non ammette deroghe, chiariscono i magistrati

Berlusconi non può recarsi all’estero per il Partito Popolare. Forza Italia insorge. La legge non ammette deroghe, chiariscono i magistrati

Berlusconi non può recarsi all’estero per intervenire ai lavori del Partito Popolare organizzati in Belgio. La decisione è stata presa del magistrato milanese che del resto quando divenne definitiva la condanna per frode fiscale del leader di Forza Italia a quattro anni, di cui tre condonati per indulto, ha provveduto al ritiro del passaporto. In questo caso la legge parla chiaro per tutti.

Nonostante ciò il partito di Berlusconi si inalbera e tuona contro la Magistratura. E’ Sandro Bondi ad accusare i magistrati di impedire al suo leader di uscire dall’Italia. Allora, dice Bondi, “se la magistratura impedisce al presidente Berlusconi di recarsi al vertice” belga “del Ppe, senza che nessuna voce delle istituzioni avverta il dovere di segnalare una grave anomalia della nostra vita democratica, consiglierei ad Alfano di declinare l’invito per onorare una storia di cui ha fatto parte e per sollevare un problema che riguarda la nostra democrazia, che pure il suo partito solleva almeno nelle enunciazioni di principio”.

I magistrati fanno riferimento alla legge 1185 del 1967 che “non consente alcun tipo di eccezione” e non tiene conto neppure della  libera circolazione delle persone prevista dal trattato di Schengen il quale, comunque, “ non prevede la possibilità di muoversi senza documenti validi per l’espatrio

RomaSettRed