Ad Oslo la consegna del Premio Nobel. Si ripete, come ogni anno, una cerimonia che celebra i grandi uomini. Gli italiani che l’hanno ricevuto

Ad Oslo la consegna del Premio Nobel. Si ripete, come ogni anno, una cerimonia che celebra i grandi uomini. Gli italiani che l’hanno ricevuto

Tutti gli anni, intorno alla metà di ottobre, vengono nominati i cinque candidati che hanno meritato il più importante, ambito e prestigioso dei riconoscimenti a livello mondiale: il premio Nobel.

Il 10 dicembre ricorre l’anniversario della morte dell’inventore Alfred Bernhard Nobel, e proprio in questa data, ad Oslo, si svolge la  fastosa cerimonia della consegna dei premi.

Il premio Nobel consiste di una somma di denaro importante che può variare ogni volta, lo scorso anno è stata di quasi un milione di euro per premiato, e consegnata ai prescelti secondo le volontà di Alfred Nobel.

Nel suo testamento il grande inventore incaricava i suoi esecutori testamentari di consegnare in premio, la somma derivante dagli interessi dei suoi beni, che loro avrebbero dovuto investire, a quegli uomini o donne, di qualsiasi nazionalità, che si fossero distinti per aver maggiormente contribuito al miglioramento e al benessere dell’umanità.

I cinque premi voluti da Alfred Nobel riflettono quelli che sono stati i maggiori interessi della sua vita: la fisica, la chimica, la medicina, la letteratura e la pace.

I premiati possono disporre liberamente di questa somma, si sa che sia Madre Teresa che il presidente Obama, ad esempio,  hanno devoluto l’intero ammontare in beneficienza, alcuni hanno usato il premio per continuare le loro ricerche, ed altri lo hanno usato per scopi privati.

Ma chi è Nobel?

Nato a Stoccolma, Alfred Bernhard Nobel, è uno degli uomini più noti al mondo non fosse altro perché  puntualmente tutti gli anni, dal 1901, viene ricordato in occasione della consegna del prestigioso premio da lui voluto e a lui intitolato.

Considerato per questo un mecenate, tuttavia durante la sua vita, proprio per le sue invenzioni, fu definito:”il nemico dell’umanità” “il creatore delle più spaventose armi di distruzione”, “figlio del diavolo”, “genio malefico della distruzione”.

Alfred_Nobel

Chissà cosa provò quando lesse questi titoli, e gli articoli apparsi su tutti i giornali che, per un grave errore, riportavano della sua morte, mentre in realtà era scomparso il fratello Ludwig. Non capita a tutti di conoscere, in vita, cosa viene detto di loro dopo morti!

Può darsi che questa esperienza non piacevole, abbia fatto maturare in Alfred Nobel la decisione di destinare tutta la sua considerevole ricchezza, ottenuta con la sua poliedrica attività, alla creazione di una fondazione volta a premiare coloro che “sono stati di maggior beneficio all’umanità”.

Ma Alfred Nobel non aveva affatto rivolto i suoi studi e ricerche per creazioni a scopo bellico, ma civile.

La dinamite ad esempio, un mezzo terribile di distruzione, viene usato nelle miniere, per costruire gallerie o fare strade.

D’altra parte nella storia dell’umanità quante invenzioni nate per uno scopo, sono poi state usate per tutt’altro!

Nato in una famiglia benestante, si trasferì da bambino a Pietroburgo dove il padre imprenditore ed inventore lavorava per lo Zar alla realizzazione di mine subacquee.

Lì studiò privatamente chimica, fisica e non si laureò, voleva fare lo scrittore con la assoluta disapprovazione del padre che lo invitò a viaggiare. Così per un paio d’anni, viaggiò moltissimo, tanto da essere definito da Victor Hugo “il vagabondo più ricco di Europa” .

I Nobel,infatti, erano tutti operosi e mentre il padre aveva avviato con successo un attività imprenditoriale, i suoi fratelli si dedicavano all’estrazione del petrolio, a Baku nell’Azerbaigian, dove la famiglia aveva acquistato dei terreni.

Verso la fine del 1800 grazie allo sfruttamento dei  giacimenti petroliferi, la famiglia Nobel, che aveva 50.000 lavoratori alle dipendenze, aveva un fatturato più alto del bilancio dell’epoca, del loro paese, la Svezia .

Alfred continuò a dedicarsi agli studi sugli esplosivi riprendendo in particolare le ricerche sulla nitroglicerina, scoperta nel 1846 dall’italiano Ascanio Sobrero.

Nonostante Nobel parlasse cinque lingue era un uomo solitario e  fortemente appassionato del suo lavoro, infatti registrò ben 355 brevetti che vanno da come produrre l’alluminio allo sperimentare la fotografia aerea per mappe topografiche più precise o alla creazione di un materiale plastico in grado di sostituire la gomma e molto altro.

Dedito alle sue ricerche, grazie al suo impegno brevettò nel 1864 un’invenzione sensazionale nel settore degli esplosivi: il detonatore Nobel.

Dopo la morte di suo fratello Emil insieme ad altri quattro ricercatori, avvenuta nel laboratorio degli esperimenti, Alfred Nobel si dedicò a trovare un modo per rendere la nitroglicerina più maneggevole e sicura. Brevettò così il frutto del suo studio col nome di dinamite dal greco “potenza”.

 

Grazie a questa invenzione Nobel raggiunse ancora più fama e ricchezza, cominciò a ricevere richieste da tutto il mondo, aprì numerose fabbriche in vari paesi, stabilendosi poi in Francia.

Quando inventò la balistite, la prima pericolosissima polvere senza fumo a base di nitroglicerina, non trovando un accordo con i francesi, propose lo sfruttamento della sua invenzione allo stato italiano.

Ascanio Sobrero

Ascanio Sobrero

Alfred Nobel aveva  già da tempo una fabbrica in Italia, ad Avigliana, dove aveva fatto erigere una statua in omaggio ad Ascanio Sobrero.

Andò a vivere a San Remo, quando morì a soli 63 anni, lasciò una vera fortuna economica, che non avendo né moglie né figli, volle destinare alla creazione della fondazione che porta il suo nome,e che si occupa appunto del Premio Nobel.

Tutti i premiati, anche se promossi da più parti del mondo vengono scelti da una commissione in Svezia, tranne il premio per la pace che, sempre secondo le volontà di Alfred Nobel, è scelto in Norvegia.

Non sempre l’assegnazione dei premi è stata accolta con unanime soddisfazione, basta ricordare il Nobel “mancato” per la pace a Ghandi, che morì senza essere mai stato nominato, o quello  per opportunità politica ad Al Gore, o quello sulla fiducia dato a Obama, o quello del 2008 dato a due fisici giapponesi, invece che all’italiano Cabibbo che aveva la paternità delle ricerche.

Nonostante nel nostro paese molti “cervelli” emigrano per poter fare ricerca, l’Italia è  comunque al settimo posto nel mondo per numero di premiati, 19 infatti sono gli italiani che hanno meritato il premio Nobel, il primo fu Camillo Golgi premiato per la medicina e la fisiologia nel 1906. Carducci per la letteratura nello stesso anno, l’anno dopo fu la volta di Ernesto Teodoro Moneta per la pace, nel 1909 Guglielmo Marconi per la fisica, Grazia Deledda per la letteratura nel 1926, sempre per la letteratura Luigi Pirandello nel 1934, poi per la fisica Enrico Fermi nel 1938, al cittadino italiano ma nato in Svizzera Daniel Bovet il premio per la medicina e fisiologia nel 1957, nel 1959 ancora un premio per la letteratura a Salvatore Quasimodo, lo stesso anno un altro dei ragazzi di via Panisperna Emilio Segrè ebbe il premio per la fisica, nel 1963 il primo premio italiano per la chimica lo ricevette Giulio Natta, nel 1969 Salvador Luria, compagno di studi sia di Rita Levi- Montalcini premio per la medicina e fisiologia nel 1986, che di Renato Dulbecco stesso premio nel 1975, Eugenio Montale è il quinto italiano a ricevere il premio per la letteratura, Carlo Rubbia nel 1984 prende il premio per la fisica, nel 1997 per la letteratura Dario Fo, l’astrofisico Riccardo Giacconi nel 2002, e nel 2007 un altro premio per la medicina  a Mario Capecchi, nato in Italia, ma formatosi negli Stati Uniti.

Lucilla Verticchio