Aridatece le camionette!

Aridatece le camionette!

Camionette, cos’erano costoro?. Ancora in tanti dovrebbero ricordarle. Eppure tutto sembrerebbe annunciare il vicino ritorno, anche se saltuario, a questo “casareccio mezzo di trasporto” in auge a Roma, e non solo, fino alla fine degli anni ’50 del ‘900 in occasione delle frequenti interruzioni dei servizi regolari, vuoi per scioperi che in occasione della guerra. La seconda mondiale, per interderci, che provocò la devastazione di intere zone di molte città d’Italia con lo stop, quasi completamente il sistema dei trasporti.

Nei momenti di crisi, l’italica arte di arrangiarsi faceva si che, oltre ai mezzi dell’Esercito (gratuiti), chi possedesse un qualsiasi “quattroruote”, meglio se capiente anche se “scalcagnato assai”, lesto lesto uscisse di casa sul far dell’alba e montato un cartellino con un numero in bella vista sul davanti, si mettesse a far la linea scelta caricando cristiani a più non posso, ammassati l’un sull’altro in piedi stretti peggio delle sardine. Naturalmente sul retro c’era il fidato parente o amico che provvedeva a far pagar il biglietto, o meglio la corsa, perché non esisteva lo straccio di una ricevuta.

1camionetta2La crisi del Tpl prelude al ritorno delle camionette, seppur in versione moderna. Il Tpl, che per chi non lo sapesse significa Trasporto Pubblico Locale, sta vivendo ovunque giorni assai agitati. Punta dell’iceberg è Roma, dove la locale azienda di trasporto, l’Atac, che è la più grande d’Europa, si trova da tempo in una situazione finanziaria da mani nei capelli. E giù in tanti a dire che la colpa è dei cosiddetti “portoghesi”, ovvero dei tanti abituati, o costretti dalle circostanze, a non fare il biglietto, invocando di conseguenza contro costoro “tolleranza zero” per i danni provocati all’azienda e, di conseguenza, a tanti onesti cittadini.

Poi viene fuori, ma si tende a tacerlo, che la stessa Atac a creare i danni a se stessa. O meglio, come sembra, una sua “costola deviata” gestita da un gruppo di malandrini che hanno fatto e forse ancora fanno il bello e il cattivo tempo all’interno, mettendo in giro accanto ai “buoni” pure mazzette di biglietti “veri ma falsi”, i cui introiti finivano per rivoli misteriosi permettendo di ottenere a più d’uno una serie di 1camionette3inconfessabili benefici. Il danno secondo le prime stime ammonterebbe intorno agli 800 milioni di euro, che poi sarebbe il “buco” che impedirebbe all’Atac di fornire i servizi di cui un tempo era veramente fiera. Altro che colpa dei poveri “portoghesi”.

E così con pochi soldi il servizio langue, crea problemi. Mancano gli autisti, il cuore pulsante dell’azienda che conduce bus, filobus e tram. In compenso gli amministrativi assunti per compiacer parenti e amici sarebbero in numero assolutamente eccessivo, sembra il doppio degli autisti. E grandi manager dagli stipendi esorbitanti, anche se ufficialmente “accatonati”, continuano a ricever compensi che tranquillamente basterebbero a soddisfare il lavoro di una quindicina di conducenti, almeno.

Mica è finita. Mo’, come si dice a Roma, viene pure fuori la storia di presunti conti correnti a San Marino, 1camionette4e magari, chissà, in qualche altro tranquillo stato estero, sempre gestiti dagli stessi iperpagati dirigenti anche titolari occulti di società di comodo che avrebbero avuto a che fare con la stessa loro azienda disastrata, che magari sovvenzionava pure mega feste estive e convivi invernali per il sollazzo dei trasversali santi protettori.

Tutto ciò mentre il volenteroso sindaco Marino annuncia festante l’imminente incremento in città della “Cura del ferro” con tre nuove linee di tram che presto affiancheranno le sei già esistenti. Neanche il tempo di finir di dirlo, e che gli fanno dall’Atac? Avviano lavori di manutenzione sui binari a Monteverde e il tram 8 è limitato da piazza Venezia alla stazione Trastevere, sostituito da bus per il resto del percorso. Lunedì 25 novembre si e subito preannunciato come una giornata nerissima per il traffico della capitale. Oltre al blocco del centro città per manifestazioni durato l’interata mattinata, un improvviso “guasto” di natura non meglio imprecisata interrompe i tram della linea 2 e il 19 viene limitato a Valle Giulia, non potendo raggiungere piazza Risorgimento.

1camionette20 filobusGià che ci siamo, una nota sul filobus 90 Express, l’unica filovia della città. Già da tempo molte corse sono fatte con autobus. I Filobus Ganz Solaris “Trollino” da 18 metri, entrati in servizio nuovi solo nel 2005, sono malandati e non ci sarebbero i soldi per i pezzi di ricambio. Così diversi mezzi sono stati “cannibalizzati” per mettere la marcia dei superstiti.

Marino, ma che Le fanno gli sgambetti? Sembrerebbe un sabotaggio bello e buono. Vedi un po’ se presto, con la crisi che incombe, non torneranno davvero la camionette! E sempre meglio sarebbe il ricorso alle camionette piuttosto che per risolvere la crisi Atac, come indicano certe voci che circolano insistentemente, vengano dirottati 800 milioni dalla sanità al comune di Roma Capitale, secondo un accordo Zingaretti-Marino. Ma presidente della Regione Lazio e sindaco, questa voce è una balla bella e buona, vero?

Enrico Massidda