Un filo sottile lega il volo degli uccelli e gli aeromobili progettati dall’uomo. 220 milioni di anni separano le evoluzioni dello Eudimorphodon ranzii, il rettile volante vissuto nel Triassico il cui fossile è presente nell’esposizione permanente museale, dal primo volo dei fratelli Wright (17 dicembre 1903). Negli ultimi dieci anni e un secolo la scienza aeronautica si è evoluta costantemente, segnando un progresso che ha permesso di approfondire e applicare in modo sempre più efficace le leggi dell’aerodinamica.
Un percorso riproposto nella mostra dal titolo “La Scienza del Volo”, ideata e curata da Eugenio Sorrentino, giornalista scientifico e aerospaziale, in collaborazione con il Museo Civico di Scienze Naturali E. Caffi di Bergamo dove è allestita nell’ambito del programma di Bergamo Scienza 2013.
La mostra illustra le similitudini tra uccelli e aeromobili, l’evoluzione biologica e quella tecnologica attraverso i principi e le caratteristiche del volo, gli studi e i modelli di Leonardo, le figure magistrali della pattuglia acrobatica, offrendo la possibilità di toccare con mano il cockpit di un caccia F104, eliche e profili alari, vivere l’esperienza di un simulatore di volo.
Le pagine più emblematiche del Codice del Volo di Leonardo, con la riproduzione dell’aliante concepito dal suo genio, aprono la sezione dedicata agli studi che hanno affinato le conoscenze aerodinamiche e consentito di perfezionare le prime macchine volanti trasformandole in velivoli sempre meglio governabili ed efficienti, grazie a profili accurati e combinati con ali e impennaggi performanti, al
La parte di allestimento curato dall’Aeronautica Militare Italiana comprende equipaggiamenti strumentali dei caccia F104 e G91 con le rispettive derive, seggiolini eiettabili, una serie di eliche e pale, caschi, paracadute eausili per i piloti, due splendidi modelli in scala sospesi del monoposto francese Nieuport 27 (1917) e del biposto Caudron G III (che effettuò il primo decollo dal ponte di una nave nel 1913), una raccolta di disegni originali del celebre progettista Giovanni Caproni che costruì e fece volare i suoi prototipi proprio alle porte di Bergamo, sugli aerocampi di Ponte San Pietro e Brembate.
All’interno della mostra è stata allestita una sezione multimediale con quattro postazioni video. La prima dedicata alla straordinaria esperienza di Angelo D’Arrigo che sorvolò l’Everest in deltaplano ed entrò in simbiosi con le aquile, perfette macchine volanti di cui vengono descritte le caratteristiche. Una sintesi del filmato “Flying over Everest”, concesso dalla Fondazione Angelo D’Arrigo, permetterà di ammirare le mirabili evoluzioni che hanno visto protagonisti l’uomo e l’aquila. Il visitatore ha la possibilità di visionare le immagini che raccontano la storia dell’elicottero e le esperienze nella galleria del vento atte a simulare il comportamento dei velivoli.
L’ultimo quadro è dedicato al turismo spaziale, con la rappresentazione delle fasi di volo dell’aerospazioplano SpaceShipTwo che raggiungerà la quota di 100 km prima di rientrare a terra. Il percorso della mostra si conclude con l’esperienza di un vero simulatore di volo, messo a disposizione da Edetainment360, che nasce come strumento di intrattenimento culturale sia per i più piccoli che per gli adulti e come supporto per la divulgazione e la didattica della cultura aeronautica e della scienza del volo.
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