Alitalia sul punto di non ritorno, ma arriva improvvisa la “Raccomandata” delle Poste. Salvezza a portata di mano. Lupi euforico

Alitalia sul punto di non ritorno, ma arriva improvvisa la “Raccomandata” delle Poste. Salvezza a portata di mano. Lupi euforico

Gira che ti rigira ed ecco che per Alitalia spuntano le Poste. La certosina caccia al salvatore condotta del Premier Letta per raccattare il pugno di denari rispetto alle montagne di dobloni sperperate dai “soliti noti” nel corso dei decenni sembrerebbe così aver condotto a un concreto risultato. Proprio, per così dire, all’ultima curva, o per chi preferisce il paragone del calcio, in piena “zona Cesarini”, mentre l’Enac avvertiva che senza aumento di capitale entro poche ore gli aerei della compagnia avrebbero corso il serio rischio di rimanere a terra. Da sabato 12 ottobre, per esser più precisi.

aaa1poste7L’arrivo di Poste Spa, tradizionale utilizzatore degli aerei Alitalia per il trasporto della corrispondenza soprattutto di notte, in pratica la trasformazione dell’azienda delle raccomandate da cliente facoltoso a proprietario, è stato accolto da Palazzo Chigi con soddisfazione, o meglio, con un profondo respiro di sollievo. “Ora servono discontinuità, azionariato stabile e un nuovo piano industriale”, si legge nella nota del governo che sta riprendendo fiato dopo giorni di stressante affanno. Come a dire: cari capitani coraggiosi, finora avete sbagliato molto, vedete quindi di far meglio, prendendo magari ripetizioni da chi di trasporto aereo ne sa ben più di voi, prima che un’altra bocciatura sancisca l’immeritata fine di Alitalia.

aaa1poste10La svolta, dopo il nulla di fatto con le Ferrovie dell’ingegner Moretti e con Fintecna, sarebbe avvenuta dopo l’incontro del governo con l’ad Massimo Sarmi: Poste Italiane entrerebbe in campo come socio pubblico, sottoscrivendo l’aumento di capitale da 500 milioni già votato dal Cda di Alitalia, per una quota di 75 milioni di euro corrispondenti al 15-18 per cento del capitale. Cosa sia stato detto o promesso a Sarmi, proprio al culmine della più cupa disperazione, chi sa se mai si riuscirà a saperlo.

“Il governo – si legge nella nota ufficiale – esprime soddisfazione per la volontà di Poste SpA di partecipare, come importante partner industriale, all’aumento di capitale di Alitalia. aaa1poste3Assieme ai soci e agli impegni che il sistema bancario è pronto a sottoscrivere, l’apporto finanziario di Poste è in grado di conferire le risorse per raggiungere la ricapitalizzazione necessaria ad assicurare gli attuali servizi”. Una volta assicurati “discontinuità e rinnovamento” dell’Alitalia, il governo “è pronto ad accompagnare questo percorso con gli strumenti, anche di supporto strategico e finanziario, di cui il sistema Italia dispone”.

E un Maurizio Lupi più raggiante e sorridente che mai non riesce, giustamente, a contenere la propria aaa11moretti6 lupisoddisfazione. “Ce l’abbiamo fatta – ripete euforico a tutti il ministro dei trasporti – perché abbiamo lavorato intensamente per ottenere questo risultato. Ora l’integrazione con il partner straniero può essere affrontata da posizioni di parità con un’attenta valutazione del piano industriale che va profondamente rivisto”. Come sembrerebbe voler ribadire a Colanino senior e soci: forza ragazzi, cambiate registro e puntate sul settore intercontinentale, è sul lungo raggio che si conseguono i ricavi che contano.

La notizia dell’ingresso di Poste Italiane è arrivata pressoché improvvisa, quando gli animi erano ancora scossi dalle parole del commissario aaa1poste21dell’Ente nazionale dell’aviazione civile, Vito Riggio, che davanti alle telecamere di Sky aveva manifestato con cruda efficacia le sue preoccupazioni, giungendo in sostanza a minacciare la revoca della licenza di volo ad Alitalia in mancanza di un immediato reperimento di denaro.

La soluzione con l’ingresso di Poste nel capitale sociale sembra a portata di mano, anche se l’intenzione non è ancora formalizzata. E l’ipotesi del Commissariamento della compagnia, più che nefasta per tutti, sindacati in testa, non è ancora del tutto scongiurata.

Enrico Massidda