Alitalia davvero sull’orlo della bancarotta. I Cda della comagnia si susseguono oramai a ritmo serrato ma la soluzione non arriva e allora ecco di nuovo il rinvio. Si tratta ora di rinvii “a breve”, pochi giorni tra l’uno e l’altro. Sintomo più che chiaro della gravità della malattia. Occorrono urgentemente almeno 500 milioni di Euro. Ed ecco che si profila anche l’intervento dello Stato, di quell’aiuto che le regole comunitarie proprio non prevederebbero. Lo Stato, assieme alle banche e ai soci attuali, quei cosiddetti “capitani coraggiosi” giunti, a quanto si dice, quasi allo stremo. E dopo il “niet” di Moretti di solo due giormai orni fa, si riparla di un interesse anche delle Ferrovie. Letta, infatti, non molla.
Tornando a parlar di cifre, ci sarebbero, inoltre, 200 milioni in linee di credito, che assieme ai 300 milioni dell’aumento di capitale di 300 milioni, farebbero la somma di quei 500 milioni di cui c’è urgente bisogno. Ammesso che l’operazione emergenza riuscisse, che accadrebbe poi? Senza un deciso cambio di rotta,
Le Ferrovie dello Stato sarebbero reintrate in gioco sul destino di Alitalia, anche se non sembrerebbe proprio di spontanea volontà. Le pressioni sarebbero non poche, a cominciar, stando almeno a certe voci di palazzo, dallo stesso Capo dello Stato e dal Premier Enrico Letta. Il presidente del Consiglio avrebbe, infatti, chiamato a raccolta Fintecna e Fs per giocare di nuovo la carta di un’italianità che, dopo i deludenti precedenti, lascia davvero tutti assai perplessi. Italianità, una parola molto seria che dovrebbe esser difesa a spada tratta proficuamente in tante sedi, lasciate invece indifese ai ripetuti assalti stranieri provenienti da ogni angolo del mondo. Un
Ma il connubio treni-aerei italiani desta sospetti dal punto di vista della concorrenza. E così il Commissario europeo Joaquin Almunia, ha confermato di “seguire il caso dalla stampa italiana”, sconcertato anche di fronte al possibile sostegno finanziario ad Alitalia da pare dello Stato. Che la Ue esplicitamente proibisce. “La situazione della Compagnia di bandiera è drammatica ed entro pochissimi giorni si potrebbe giungere al default”, ripete preoccupatissimo il dirigente della Filt-Cgil Franco Nasso. Ma cosa hanno combinato dal 2008 i “capitani coraggiosi”?
Enrico Massidda