Finisce in prigione a 79 anni giornalista calabrese condannato per diffamazione a mezzo stampa. La protesta della F.N.S.I.

Finisce in prigione a 79 anni giornalista calabrese condannato per diffamazione a mezzo stampa. La protesta della F.N.S.I.

Ha la bella età di 79 anni e nonostante ciò è finito in carcere. Dietro le sbarre, non agli arresti domiciliari, né tantomento affidato ai “servizi sociali”. E’ accaduto a un giornalista pubblicista di Reggio Calabria, Francesco Cangemi, classe 1934, a seguito di una condanna definitiva per diffamazione a mezzo stampa quale direttore responsabile del mensile “Il Dibattto”. E’ stata la polizia della città calabrese a notificare a giornalista l’ordine di arresto spiccato dalla Procura di Catania e firmato dal sostituto Elvira Tafuri. Nel provvedimento, il giudice, però, ricorda come il condannato abbia omesso di richiedere le misure alternative alla detenzione che la legge prevede. Francesco Cangemi, subito dopo la notifica, è stato portato prima in Questura e poi tradotto nella “Casa circondariale San Pietro”, ovvero in prigione.

aaa1ildibattito sentenza che ha provocato l’arresto del quasi ottantenne giornalista emessa dal Tribunale di Catania è passata in giudicato il 21 novembre 2012. In realtà il direttore ha subito altre sette condanne, quasi sempre per diffamazione a mezzo stampa, comminate tra il 2007 e il 2012 dai tribunali di Reggio Calabria, Cosenza e Catania. In un caso la condanna riguarda il reato di falsa testimonianza nel contesto dell’attività politica svolta dal pubblicista, che in passato è stato anche sindaco di Reggio.

Il provvedimento di carcerazione è stato reso noto dal figlio anch’egli giornalista e direttore di un giornale on line, definendolo “grottesco”. Il figlio-direttore ha anche messo in evidenza il precario stato di salute del padre, riferendo le numerose patologie di cui è sofferente, anche a causa dell’età molto avanzata.

A dare notizia dell’arresto di Gangemi è stato il figlio, giornalista anche lui e direttore di un sito d’informazione on line che, dopo avere definito “grottesco” il provvedimento, ha ha fatto riferimento alle patologie di cui soffre il padre che, ha aggiunto, si è visto assegnare una “invalidità al 100%”.

Il provvedimento di carcerazione ha provocato l’immediata reazione della Federazione della stampa. “E’ allucinante – hanno commentato il segretario generale, Franco Siddi, e il vicesegretario nazionale e segretario del Sindacato giornalisti Calabria, Carlo Parisi – che a 79 anni, un giornalista, condannato per diffamazione e per non avere rivelato le fonti fiduciarie di notizie, venga arrestato e portato in carcere. Quanto accaduto al giornalista pubblicista Francesco Gangemi appare una mostruosità difficilmente concepibile per qualsiasi ordinamento democratico che si fondi sulla libertà di espressione, di stampa e sul pluralismo delle idee”.

Riccardo Marini