Si fanno i conti in vista del chiarimento in Parlamento. Potrebbe nascere un gruppo di dissidenti del Pdl al Senato

Si fanno i conti in vista del chiarimento in Parlamento. Potrebbe nascere un gruppo di dissidenti del Pdl al Senato

Nell’attesa del dibattito in Parlamento sul futuro del Governo Letta si fanno i conti. Nel senso che dentro il Pdl si è allo scontro più estremo tra Berlusconi ed i suoi “falchi” e Alfano e le sue “colombe”. Berlusconi sente che si sta per consumare lo “strappo”. Non sembra fareche lui faccia molto per ricucire.

E’ lo stesso “Il Giornale” di famiglia che parla della concreta possibilità che i dissidenti, collegati ai ministri in disaccordo con la linea fissata dal Cavaliere e a Fabrizio Cicchitto, sarebbero già pronti a formare un gruppo autonomo al Senato in modo da assicurare la sopravvivenza dell’esecutivo di Letta.

Eppure, Silvio Berlusconi continua dettare la linea. Lui ribadisce di averla elaborata da solo: si approvi la Legge di stabilità, quella della cancellazione definitiva dell’Imu, non si aumenti l’Iva e si vada a votare. Il leader del Centro destra si spinge fino a fissare la data: il 24 Novembre prossimo. Lui è convinto che i sondaggi di opinione saranno confermati con una grande vittoria nelle urne, anche se poi si ritornerebbe a dover ripetere l’esperienza delle “larghe intese”.

Non tutti i suoi, però, sono convinti che questa rappresenti un’ipotesi concreta e non una grande illusione. Una distorsione della realtà delle cose.
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Giorgio Napolitano, e la concretezza delle vicende parlamentari, congiurano perché non si riesca ad andare a votare né per il 24 Novembre, né per una data successiva che non arrivi allo scavallamento di fine anno fino a Febbraio 2014.

Inoltre, molti dei suoi hanno realizzato da tempo che dopo il prossimo 16 Ottobre la situazione cambierà radicalmente quando per Silvio Berlusconi giungerà la chiamata per agli arresti domiciliari.

Due settimane e lo scenario, anche interno al Pdl, cambierà radicalmente. Nel momento in cui Palazzo Grazioli si trasformerà nel suo “carcere”, oltre che nella residenza romana, il capo del Pdl non avrà le stesse possibilità di cui gode adesso per prendere le proprie decisioni, per consigliarle o imporle, poi, ai suoi.

Poche ore e già si delineerà il quadro degli sviluppi interni al Centro destra. Tra chi crede che sia possibile chiudersi in trincea e da li ripartire e chi, invece, ritiene che questa sia una linea tutta sbagliata destinata a non portare da alcuna parte.

Giancarlo Infante