Ritorna il tema della “depenalizzazione” dell’uso di droga. Proposta shock di un importante poliziotto inglese

Ritorna il tema della “depenalizzazione” dell’uso di droga. Proposta shock di un importante poliziotto inglese

Continua il dibattito sulla “liberalizzazione” delle droghe. A volte i sostenitori di questa tesi li vedi spuntare fuori da ambienti ed ambiti nei quali proprio non penseresti di trovarli. Invece, un altro dei più alti funzionari della polizia inglese chiede che si vada verso la depenalizzazione dell’uso di droga.

Secondo Mike Barton, responsabile della polizia di Durham, dovrebbe essere completamente rivisto il divieto assoluto di consumo di stupefacenti e il Servizio nazionale sanitario britannico, NHS, dovrebbe seguire i tossicodipendenti e, se necessario, fornire loro le sostanze necessarie.

Barton sostiene che criminalizzare il traffico di sostanze stupefacenti serva solamente a far aumentare i guadagni delle bande di narcotrafficanti.

Il ragionamento di questo importante dirigente della polizia riprende le proposte che agli inizia degli anni ’90 furono avanzate dall’allora capo di Scotland Yard e fatte proprie anche dal famoso settimanale economico londinese “The Economist”.
poliziotti
Erano i tempi di quando anche in Italia i radicali, capitanati da Marco Pannella e l’attuale nostro ministro degli Esteri, Emma Bonino, portavano avanti la battaglia per la cosiddetta “liberalizzazione” della droga.

Barton ha riaperto la questione con un articolo pubblicato sul domenicale “The Observer” nel quale sostiene che se un tossicodipendente fosse in grado di procurarsi i farmaci attraverso il controllo del Servizio Sanitario non avrebbe il bisogno di rivolgersi al mercato illegale ed alle bande criminali le quali, così, non avrebbero più i guadagni che sono in grado di conseguire adesso.

Secondo il funzionario della polizia di Durham, inoltre, si limiterebbero le malattie di Epatite C e di Hiv diffuse tra i drogati clandestini e si potrebbero avviare, a differenza di quanto desiderano i criminali spacciatori, trattamenti e cure necessari al superamento della dipendenza dei drogati.

“Nella mia zona – scrive Burton- ci sono 43 gruppi di criminalità organizzata. Nella maggior parte dei casi trovano la loro fonte primaria di guadagno nella fornitura di droghe illecite. Questi criminali sono spesso assurti al rango di ”eroi” locali ed indicano modelli da seguire per i giovani che bramano per la loro ricchezza”.
molina
Nel mondo si sta diffondendo la pattuglia di coloro che credono nella “liberalizzazione” come paradossale strumento di lotta alla droga. Tra questi vi sono il Presidente del Guatemala, Otto Pérez Molina, l’imprenditore Richard Branson, centinaia di eminenti personalità Usa, oltre che il già citato “The Economist” e lo stesso “The Observer” che ha ospitato l’articolo del funzionario della polizia inglese.

Si stima che circa 100 miliardi di dollari vengono spesi ogni anno nel mondo senza grandi risultati.

John De Giorgi