Il ministro Alfano a Chiomonte, in val di Susa: “Lo Stato proteggerà la Tav e chi ci lavora”. E il movimento risponde con nuove minacce di “alzare il tiro” ed estendere la lotta

Il ministro Alfano a Chiomonte, in val di Susa: “Lo Stato proteggerà la Tav e chi ci lavora”. E il movimento risponde con nuove minacce di “alzare il tiro” ed estendere la lotta

Una visita a sorpresa in Val di Susa. Il Governo non cede e va avanti deciso con la costruzione della ferrovia Torino-Lione ad alta velocità. Un’opera essenziale e altamente strategica, cui non si può assolutamente rinunciare. “Lo Stato è pronto a difendere la Tav ed a proteggere quest’opera, assicurandone la sua realizzazione”, ha annunciato deciso il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, che ha visitato i cantieri della Tav a Chiomonte, bersaglio più continuo delle proteste dei più accesi abitanti della valle, aizzati e sostenuti da personaggi violenti specializzati nel “disturbo” dalle più diverse provenienze. Il vice presidente del Consiglio, che era accompagnato dal Capo della Polizia Alessandro Pansa, ha incontrato i funzionari della questura di Torino ed i Rappresentati delle Forze dell’ordine da mesi impegnati nella valle per difendere gli operai dei cantieri.

aaachiomonte5Il ministro, assieme al neo prefetto di Torino, Paola Basilione, e del commissario di Governo per la Torino-Lione, Mario Vairano, ha anche visitato il tunnel della Maddalena, un cunicolo di 220 metri di profondità nel quale da metà ottobre si infilerà la maxi fresa, ovvero talpa, che avrà il compito di perforare la montagna.

Alfano nella sua visita ha ricordato che il compito dello Stato “non è solo quello difendere i cittadini ma anche le opere e le maestranze, e che, pertanto, non sarà permesso a nessuno di interrompere con delinquenza e violenza le opere in atto”. Il Ministro dell’Interno, a quanti gli chiedevano se l’invio dei duecento militari in più comportasse costi aggiuntivi al bilancio dello stato, ha risposto ricordando che “i militari sono già pagati dallo stato e non costituiscono, di conseguenza, spese maggiori”. E ha aggiunto: ”li manderemo dove serve”.
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La visita di Alfano ha seguito di qualche giorno quella compiuta dal capo della Polizia, il Prefetto Pansa, e segue l’escalation dei sabotaggi verificatisi negli ultimi mesi, che di recente hanno subito una netta accelerazione. Alla visita del titolare del Viminale hanno fatto seguito nuove minacce del fronte “No Tav”. Il movimento estremista che aveva rivendicato le ultime azioni, ha lamentato che ormai in Val Susa per ogni 400 abitati è presente un soldato. Il movimento di protesta ha annunciato quindi di voler “alzare il tiro”, a livello nazionale, mettendo in essere azioni più violente rispetto quelle degli ultimi mesi.

Enrico Barone