Presentate le carte per lo sbarco in borsa di Chrysler. La mossa dopo che il sindacato Uaw ha deciso di mettere in vendita il 16 per cento.

Presentate le carte per lo sbarco in borsa di Chrysler. La mossa dopo che il sindacato Uaw ha deciso di mettere in vendita il 16 per cento.

Ore decisive per lo sbarco in borsa del marchio Chrysler. La casa automobilistica americana, controllata da Fiat, assente da Piazza Affari dal 1998, ha rotto gli indugi e ha presentato alla Sec il documento S–1, atto necessario per la initial pubblic offering. Non è stato fissato il prezzo con il quale saranno messe in vendita le azioni. Il documento prodotto alla Sec non indica neppure quanti sarannoi titoli da mmettere sul mercato ma fissa solo in cento milioni di dollari il “place Holder”. I titoli che saranno immessi sul mercato saranno quelli del Veba, il fondo United Auto Workers che all’inizio dell’anno aveva esercitato il diritto stabilito nel 2009 con l’accordo raggiunto con Fiat. Al momento non sarebbero previsti dividendi per il titolo della casa automobilistica americana.

aaamarchionne8L’operazione presenterebbe anche dei risvolti positivi per il gruppo Fiat in quanto la quotazione sul mercato del titolo della casa americana dovrebbe determinare l’importo che, eventualmente, il gruppo di Sergio Marchionne dovrebbe versare per aumentare la partecipazione al 100 per cento. Attualmente la quota controllata da Fiat è del 58.5 per cento, mentre la rimanente parte del 41.5 della società è nelle mani dell’Uaw. L’operazione che dovrebbe prendere corpo nel primo trimestre 2014 è vista di buon occhio da alcuni istituti di credito, tanto che JP Morgan potrebbe essere una delle capofila.

aaamarchionne11Secondo il New York Times, la decisione della casa americana di sbarcare in borsa potrebbe avere lo scopo di generare risorse per l’Uaw, l’Unitede Auto Worker che attualmente controlla il Veba. A detta del quotidiano americano l’ operazione potrebbe non essere gradita a Marchionne il quale gradirebbe una fusione tra i due marchi. Un obbiettivo , al momento, lontano proprio per la differenza di prezzo e l’Uaw, dopo mesi si trattive definite inutili, vorrebbe con questa azione stabilire il giusto prezzo delle azioni.

A pesare negativamente su quest’ operazione, come si legge nel documento prodotto al Sec, è proprio l’alleanza con Fiat, che potrebbe essere in pericolo con delle conseguenze negative sul piano finanziario.

Enrico Barone