Venezia ha fatto il suo tempo come scalo delle navi da crociera. Unità oramai troppo grandi e che ogni mese si fanno via via sempre più numerose. E’ ora di porre un freno. I pericoli son troppi, e molto grandi. Un tempo, quando i giganti del mare eran “fuscelli” a confronto delle attuali imbarcazioni era tutt’altra cosa. Un passaggio ogni tanto era un avento che senz’altro riusciva a far piacere. Ora non più.
“É scaduto il tempo delle idee fantasiose e dei gesti plateali, come i tuffi in canale della Giudecca o gli atti vandalici compiuti contro il ricevimento dei crocieristi all’aeroporto Marco Polo, gesti più esecrabili di quanto non si sia fatto in questi giorni – dice una nota del presidente dell’Autorità portuale di Venezia, Paolo Costa, sul tema delle Grandi Navi. E dopo aver riconosciuto a tutti il diritto di esprimere le proprie opinioni, Costa sostiene come debba essere accolta con favore “la sollecitazione del Presidente del Consiglio Enrico Letta. Bisogna passare all’esercizio del diritto-dovere di formulare i pareri previsti dalla legge e del dovere di prendere le decisioni delle quali si portano le responsabilità. È più che giusto ascoltare tutti, ma bisogna che a decidere sia chi ne ha la facoltà per legge”.
“Ogni altro temporeggiamento, chiacchiera, difesa di interessi di parte, soluzione temporanea e non risolutiva – dice ancora la nota – che non preveda una misura definitiva di lungo termine, avrà la sola conseguenza di
Di fatto “disco verde” per Trieste, porto non più concorrente, ma alleato. Le iniziative da tempo intrarese dal suo presidente, Marina Monassi, per rendere il porto giuliano all’altezza dei tempi sono state costanti e hanno interessato ogni singolo aspetto dello scalo. Del resto, Trieste, che con Venezia, Koper e Rijeka forma il Napa (North Adriatic Port Association) è parte fondamentale dell’intero multi-porto dell’Alto Adriatico. Poi il decreto interministeriale di inizio settembre che assegna proprio all’Autorità portuale di Trieste un maxi finanziamento che permetterà in loco di realizzare una piattaforma portuale e logistica del valore di 132 milioni di euro “è una splendida notizia”, come aveva subito rilevato lo stesso Paolo Costa, presidente dell’Autorità portuale di Venezia.
Che non aveva risparmiato apprezzamenti alla “vicina rivale”, forse un tempo, ma ora preziosissima
Antonello La Monaca