Grandi navi: l’Autorità portuale di Venezia preme sull’acceleratore. Basta perder tempo, è il momento delle decisioni

Grandi navi: l’Autorità portuale di Venezia preme sull’acceleratore. Basta perder tempo, è il momento delle decisioni

Venezia ha fatto il suo tempo come scalo delle navi da crociera. Unità oramai troppo grandi e che ogni mese si fanno via via sempre più numerose. E’ ora di porre un freno. I pericoli son troppi, e molto grandi. Un tempo, quando i giganti del mare eran “fuscelli” a confronto delle attuali imbarcazioni era tutt’altra cosa. Un passaggio ogni tanto era un avento che senz’altro riusciva a far piacere. Ora non più.

“É scaduto il tempo delle idee fantasiose e dei gesti plateali, come i tuffi in canale della Giudecca o gli atti vandalici compiuti contro il ricevimento dei crocieristi all’aeroporto Marco Polo, gesti più esecrabili di quanto non si sia fatto in questi giorni – dice una nota del presidente dell’Autorità portuale di Venezia, Paolo Costa, sul tema delle Grandi Navi. E dopo aver riconosciuto a tutti il diritto di esprimere le proprie opinioni, Costa sostiene come debba essere accolta con favore “la sollecitazione del Presidente del Consiglio Enrico Letta. Bisogna passare all’esercizio del diritto-dovere di formulare i pareri previsti dalla legge e del dovere di prendere le decisioni delle quali si portano le responsabilità. È più che giusto ascoltare tutti, ma bisogna che a decidere sia chi ne ha la facoltà per legge”.

aaanavi3E la decisione sulla “via navigabile alternativa al passaggio delle navi di stazza superiore alle 40.000 tonnellate davanti san Marco e lungo il canale della Giudecca” dovrà essere presa dall’Autorità marittima (Capitaneria di Porto) con proprio provvedimento. Provvedimento al quale l’Autorità Portuale concorrerà lealmente con i pareri dovuti per fornire tutti gli elementi necessari ad una valutazione complessiva, corretta e, ci auguriamo, definitiva. Ma la vera alternativa “grandi navi” a Venezia non può esser che Trieste, che già è pronta ad accogliere nel suo storico porto i mastodonti del mare. Con un supporto di terra adeguato, s’intende; che riesca, se non a cancellare, a render quasi inesistenti i disagi negli spostamenti dell’enorme massa di crocieristi, oltretutto in costante aumento, che hanno come primo assoluto desiderio il poter visitar Venezia e le meraviglie della sua laguna. Con il privilegio di poter visitar anche Trieste, che in quanto a bellezze, storia, arte e cultura non ha proprio nulla da invidiare ad alcuno.

“Ogni altro temporeggiamento, chiacchiera, difesa di interessi di parte, soluzione temporanea e non risolutiva – dice ancora la nota – che non preveda una misura definitiva di lungo termine, avrà la sola conseguenza di aaanavi 30 tsaccantonare di nuovo il problema e di non far raggiungere l’obiettivo primario voluto da tutti, in primis dall’Autorità Portuale: togliere le navi da San Marco”.

Di fatto “disco verde” per Trieste, porto non più concorrente, ma alleato. Le iniziative da tempo intrarese dal suo presidente, Marina Monassi, per rendere il porto giuliano all’altezza dei tempi sono state costanti e hanno interessato ogni singolo aspetto dello scalo. Del resto, Trieste, che con Venezia, Koper e Rijeka forma il Napa (North Adriatic Port Association) è parte fondamentale dell’intero multi-porto dell’Alto Adriatico. Poi il decreto interministeriale di inizio settembre che assegna proprio all’Autorità portuale di Trieste un maxi finanziamento che permetterà in loco di realizzare una piattaforma portuale e logistica del valore di 132 milioni di euro “è una splendida notizia”, come aveva subito rilevato lo stesso Paolo Costa, presidente dell’Autorità portuale di Venezia.

Che non aveva risparmiato apprezzamenti alla “vicina rivale”, forse un tempo, ma ora preziosissima aaanavi21 tsalleata. “Alla Presidente del Porto di Trieste Marina Monassi – aveva infatti detto pubblicamente Costa – vanno i complimenti e le mie congratulazioni sia come Presidente dell’Autorità Portuale di Venezia sia come Presidente di turno dell’associazione Napa, anche a nome dei colleghi di Koper e Rjieka. La nuova piattaforma logistica di Trieste costituisce un altro importante tassello del mosaico teso a costruire quel sistema portuale multi scalo capace, in Alto Adriatico, di raggiungere la massa critica necessaria per fare dei porti Napa un gateway che riequilibra da sud l’alimentazione dei mercati europei, soprattutto centro orientali, ri-contendendo anche ai porti del Baltico mercati “naturali” oggi sottratti dai porti del Mare del Nord”.

Antonello La Monaca