La malaria è una delle prime cause di morte al mondo. Ma di malaria nel XXI secolo si può anche guarire perché se individuata in tempo e curata con una terapia adeguata, ad esempio usando l’antico rimedio del chinino, si può debellare. Ma questo, purtroppo, non è avvenuto all’Ospedale Maggiore di Novara, dove venerdì scorso era stato ricoverato un bimbo di sei anni, Luciano Tirelli, con i sintomi di quella che doveva essere una normale influenza. Forse sono stati proprio i sintomi a tradire i medici.
La verità la dirà l’esame autoptico disposto dall’autorità giudiziaria. La famiglia che vive a Olcenengo, in provincia di Vercelli, ha deciso di nominare un consulente di parte cosa che se porterà ad una più precisa ricostruzione dell’accaduto, allungherà i tempi dell’indagine.
Il bimbo giocava a calcio nelle squadre giovanili della Pro Vercelli ed era perfettamente sano sino al 25 agosto, giorno in cui aveva fatto rientro da un soggiorno scorso trascorso in africa, nella Guinea equatoriale.
I primi segni del malessere sono comparsi al rientro quando Luciano ha iniziato ad accusare una febbre intermittente. Poi, problemi respiratori ed , infine ,le difficoltà a deglutire. Da qui la decisione di ricorrere ai sanitari dell’Ospedale di Novara dove, però, poche ore dopo il ricovero il bambino decedeva. Una notizia che ha gettato nello sconforto familiari amici e quanti lo conoscevano nel paesino .
Beatrice Zamponi