Allarme degli esperti di sicurezza: la “Legione straniera” degli shiiti in Siria

Allarme degli esperti di sicurezza:  la “Legione straniera” degli shiiti in Siria

Secondo studiosi di “intelligence” si starebbe concretizzando la costituzione di una vera e propria “Legione straniera” di combattenti shiiti impegnata per sostenere il potere del Presidente siriano Bashar Assad.

In maggioranza si tratterebbe di iracheni. Molti formati da Hezbollah, le milizie shiite del Libano, e dalle Guardie Rivoluzionarie iraniane per combattere gli americani in Iraq.

Il grido di allarme viene da uno studio condotto da Matthew Levitt e Aaron Y. Zein del “Washington Institute for Near East Policy” secondo i quali questa “Legione straniera”potrebbe essere usata anche nel futuro per mantenere l’influenza shiita e condurre operazioni in modo, se necessario, di minare la stabilità della Siria nel futuro.

Ovviamente questa “Legione straniera” preoccupa perché potrebbe costituire un vero e proprio elemento di destabilizzazione anche al di fuori della Siria.
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Lo studio, “Hezbollah’s Gambit in Syria,” è stato pubblicato nel mese di agosto dal Centro studi per la lotta al terrorismo dell’Accademia militare statunitense di West Point.

Agenzie di intelligence occidentali e arabi, già il allerta per l’aumento continuo in Siria dei gruppi sunniti jihadisti che si battono per Assad ed i suoi alleati sciiti, sono preoccupati che questa legione straniera possa diventare anche lo strumento per la militarizzazione degli sciiti di tutta la regione ed infiammare ancora di più il fronte di guerra in atto tra sunniti e sciiti , il vero punto centrale del conflitto in svolgimento in Medio Oriente.

Secondo lo studio, Hezbollah starebbe usando due gruppi creati in Iraq ed in cui sono stati inseriti i paramilitari sciiti iracheni impegnati nel sostegno di al-Assad.

Si tratta dei “Kataeb Hezbollah”, i Battaglioni di Hezbollah, e di “Asaib Ahl-Haq”, o Lega dei Giusti. Sono stati già utilizzati nel sud dell’Iraq a metà degli anni 2000 contro le forze americane.

Alcuni di questi hanno partecipato ai combattimenti sotto la guida delle forze armate siriane. Si presume che, assieme alle milizie della minoranza alawita, l’etnia cui appartiene la famiglia Assad, arrivino a schierare sul campo circa 50.000 uomini e starebbe diventando una forza d’assalto chiave per l’apparato di sicurezza di Assad. Questi miliziani, ovviamente, si sommano agli uomini dell’esercito regolare di Damasco.
carro armato macerie
In realtà si tratterebbe di un insieme di gruppi e formazioni diverse di cui sono ben conosciuti i nomi: Jaish al-Shabi, Liwa Abu Fadl al-Abbas, Kataeb Sayyed al-Shuhada, Liwa Zulfiqar e Liwa Ammar ibn Yassir.

Il primo gruppo della lista,Jaish al-Shabi – Esercito del Popolo – è stato già definito organizzazione terroristica dagli Stati Uniti lo scorso dicembre. E ‘oramai considerata parte del potente apparato di sicurezza di Damasco il quale, dicono gli esperti, ha adattato le sue forze per combattere una guerra “asimmetrica ed irregolare” contro l’opposizione, anche frazionando le proprie forze.

Le altre milizie non sono collocate all’interno dell’apparato di sicurezza ufficiale della Siria, ma restano indipendenti. Presumibilmente in collegamento e ricevendo assistenza dalla Guardia Rivoluzionaria iraniana e da Hezbollah.

Delle altre quattro milizie irachene, l’Abu Fadl al-Abbas è la brigata più importante. I combattenti di questa Brigata sono appartenenti a Hezbollah libanese e raggiungono una forza di 2.000-3.000 uomini. Operano prevalentemente nel sud di Damasco, dove i combattenti sciiti stanno proteggendo “Sayyida Zeinab”, un santuario con la tomba del nipote del profeta Maometto considerato uno dei luoghi più sacri dell’Islam sciita.

John Balcony