Reazioni di derisione e delusione: Obama annuncia che attaccherà la Siria ma solo dopo il via libera dal Congresso

Reazioni di derisione e delusione:  Obama annuncia che attaccherà la Siria  ma solo dopo il via libera dal Congresso

Stati Uniti prudenti, ma il rischio è il ridicolo. Barack Obama, infatti, conferma che attacherà la Siria resposabile di crimini contro l’umanità per l’utilizzo del gas nervino contro gli oppositori del regime di Bashar al-Assad, ma aspetterà l’autorizzazione del Congresso. Che non è riunito in seduta straordinaria, come forse richiederebbe il caso, bensì ne discuterà a partire dal 9 settembre prossimo. E il Senato voterà la richiesta del presidente entro il successivo 15 del mese. Per di più con “i distinguo” dei suoi oppositori repubblicani, peraltro di norma favorevoli alle guerre, che non accetteranno azioni saltuarie e limitate.

aaacasa4 jamilLa Siria esulta, e addirittura c’è chi in seno al governo fa lo sbruffone, come il vice premier Qadri Jamil che dichiara: “merito di Damasco se gli Stati Uniti non attaccano”, m rimaniamo con il dito sul grilletto”, sottolineando come la Siria continui ad avere “grande fiducia nei suoi alleati” e che la risposta ad un attacco potrebbe colpire ovunque. A ruota del vice di Assad il suo ambasciatore all’Onu che dice con voluto sarcasmo: “Obama si è arrampicato fino alla cima dell’albero e adesso non sa come scenderne e ha fatto quindi bene a rivolgersi al Congresso, perché è così che il premier britannico Cameron è riuscito a scenderne”. Il che, ahimé, è sacrosantamente vero.

MANUEL VALLS ANNONCE LA FIN DE L'AIDE AU RETOUR DES ROMSDelusi gli alleati degli Usa, francesi in prima fila, costretti allo stop loro malgrado. Parigi non agirà da sola in Siria, ma attenderà una decisione degli Usa, dopo il dibattito al Congresso, come ha confermato il ministro dell’Interno Manuel Valls precisando: “Abbiamo bisogno di una coalizione”. Ancor più comprensibilmente sconcertata dall’atteggiamento di Obama è l’opposizione siriana. “Abbiamo provato un senso di delusione – ha lamentato Samir Nashar, del direttivo della Coalizione nazionale siriana – perché ci aspettavamo un attacco diretto ed imminente… ma pensiamo che il Congresso approverà i raid”, ha poi concluso, con palese amarezza. Mentre in Israele, in ogni caso, tutti continuano a prepararsi per fronteggiare l’eventuale ritorsione siriana, o addirittura iraniana.

aaacasa11Nel frattempo, il rapporto degli ispettori delle Nazioni Unite che hanno concluso la missione in Siria in cerca di prove del probabile attacco chimico del 21 agosto non sarà disponibile che dopo il 20 settembre. Lo ha annunciato l’OPCW (Organisation for the Prohibition of Chemical Weapons), precisando tuttavia che “ogni sforzo verrà compiuto per velocizzare il processo”. Sul numero delle vittime in Siria dall’inizio della rivolta, l’Osservatorio siriano per i diritti dell’uomo ha comunicato che sono state uccise oltre 110.000 persone, specificando che oltre 40.000 sono civili. Vale a dire, oltre 150.000 morti dal marzo 2011.

aaacasa33 papaA Roma, in piazza san Pietro durante l’Angelus, Papa Francesco ha lanciato un altro dei suoi appelli: “Mai più la guerra”. Poi, dalla finestra dello studio nell’appartamento papale, ha detto ai fedeli: “Ho deciso di indire per tutta la Chiesa il 7 settembre prossimo, vigilia della ricorrenza della Natività di Maria regina della pace, una giornata di digiuno e di preghiera per la pace in Siria e nel Medio Oriente e nel mondo intero”. E rinnovando la sua estrema condanna contro anche l’uso delle armi chimiche, Francesco ha aggiunto: “Esorto la comunita’ internazionale a fare ogni sforzo per promuovere la pace, promuovendo iniziative basate su dialogo e negoziato”.

John Balcony