Olimpiadi 2016 in Brasile a rischio. Il Comitato Olimpico Internazionale è preoccupato. I lavori per le infrastrutture necessarie allo svolgimento dei Giochi procedono a rilento. Particolarmente sotto accusa i lavori per la realizzazione di una nuova linea metropolitana che dovrebbe assicurare il trasporto degli spettatori in un’area destinata ad accogliere molte manifestazioni sportive, ovvero quella linea 4 della che dovrebbe portare dalla zona Sud di Copacabana e Ipanema a Barra da Tijuca. Il “problema metropolitana” è da noi ben conosciuto, essendo stato in un recente passato uno dei più seri ostacoli all’assegnazione a Roma delle Olimpiadi 2020.
Perplessità espresse in un documento del Cio “strettamente riservato”, apparso tuttavia sulle pagine del quotidiano brasiliano ‘Estado de Sao Paulo’. Una preoccupazione, peraltro, manifestata la settimana scorsa anche dallo sindaco di Rio de Janeiro, Eduardo Paes, che ha denunciato come l’assenza in Brasile di una qualsiasi politica sportiva nazionale abbia trasformato in una “vergogna” l’assegnazione delle Olimpiadi nella sua città.
Il documento pubblicato dal quotidiano di San Paolo è molto dettagliato e indica 44 elementi di criticità. Oltre ai problemi del metrò e all’ipotesi di collegamenti di superficie alternativi, denuncia “incertezze persino sulla localizzazione degli impianti”, chiede “un calendario preciso per tutte le opere previste” e lamenta lo scarso interesse degli armatori internazionali nel portare all’ormeggio dei porti brasiliani il maggior numero possibile di navi da crociera in modo che Rio de Janeiro possa disporre delle 45 mila
Preoccupazione e perplessità anche per l’adeguamento alle necessità dei tempi moderni dello storico stadio Maracanà, “re inaugurato” nel giugno scorso per la Confederations Cup e pronto per ospitare la finale dei Mondiali di calcio del 2014. C’è, infatti, che eventuali ricorsi legali possano di fatto paralizzare la successiva preparazione dello stadio per il 2016, vista la forza delle associazioni ambientalistiche che si battono contro lo sgombro e l’abbattimento di vaste zone di favelas e quartieri popolari abitati da centinaia di persone senza in soldo. Tutto per realizzare gli impianti destinati ai giochi, a soli tre anni di distanza ancora interamente da costruire. Il rischio del “flop” è grande e il Cio ne è assolutamente consapevole.
Antonello La Monaca