66 morti a Bagdad. Questo il bilancio dell’ennesima giornata di sangue nella capitale irachena

dove, in coincidenza con gli scontri in Siria e in Libano tra milizie collegate ai sunniti e quelle degli sciiti, continuano gli attentati con autobombe che finiscono, in realtà per colpire solamente i civili inermi.
Le esplosioni, avvenute in rapida successione, hanno preso di mira parcheggi, mercati all’aperto e ristoranti nei quartieri prevalentemente sciiti come già accaduto nelle ultime settimane.
Il quartiere settentrionale di Kazimiyah, sede di un importante moschea sciita dalla caratteristica cupola dorata è stato quello più colpito. Si tratta dello stesso che in più occasione sono state fatte esplodere micidiali cariche esplosive. Il 31 Agosto del 2005 un terribile attentato, condotto anche con lancio di proiettili di mortaio, provocò la morte di quasi 1000 persone che si trovavano nei pressi della moschea.

Red