Primi 8 mesi 2013: Guardia di Finanza scova 5000 evasori totali. Importo di 5 volte l’Imu su prima casa. Lavoro nero e contraffazione. Tra le bevande “false” molto Champagne

Primi 8 mesi 2013: Guardia di Finanza scova 5000 evasori totali. Importo di 5 volte l’Imu su prima casa. Lavoro nero e contraffazione.  Tra le bevande “false” molto Champagne

In Italia, scoperti ben 5000 evasori totali nei soli primi otto mesi del 2013 che avevano “nascosto”al fisco redditi per 17 miliardi e mezzo di euro. Un bilancio più che ragguardevole questo della Guardia di Finanza, che nel corso di accertamenti e indagini ha individuato la bellezza di 20 mila lavoratori cossiddetti irregolari, ovvero per i quali i datori non versavano alcun euro di tasse, nè tantomeno di contributi. I quantitativi di merce “contraffatta” sequestrata ammonta nientedimeno che a 64 milioni di prodotti contraffatti, nella quasi assoluta totalità, ovviamente, falsi di merce griffata dagli alti costi, considerevoli quantitativi di champagne compresi.

aaafinanza19Già, perchè riguardo ai “falsi” tutti siamo portati a pensare a borse, occhiali e valigette, ormai da tempo abituati a vedere ad ogni pié sospinto ordinatamente sistemati in bella mostra a terra dai volenterosi e sempre più sfruttati “Vu cumprà”. Non ci viene così in mente che quella coppa colma di champagne o comunque di nostrano vino ricco delle apprezzate bollicine che abbiamo visto personalmente versare dal bel tradizionale bottiglione con tanto di etichetta, possa esser anch’essa frallocca, assai.

Guarda caso, considerando gli enormi quantitativi di bottiglie in vendita ovunque nel mondo, proprio nei giorni scorso avevamo posto la domanda sulla possibilità dello champagne fasullo a un amico napoletano verace proprietario di un albergo di chiara fama: “di falso ce ne è quanto ne volete, rispose sornione, di aaafinanza21tutti i tipi delle migliori marche. Ne giran torrenti, anzi veri e provi fiumi”. E aggiunse: “non mi riferisco tanto al pregiatissimo “millesimato”, subito riconoscibile dall’intenditore habituè, ma a quei tipi più comuni, di mezza tacca direi, del tipo di quelli che si vedon spesso in enormi cataste anche nei supermercati”. E proprio dalla Francia, da qualche anno, guarda caso, sono cominciati ingenti furti di bottiglie vuote e di etichette appena stampate.

Champagne frallocco a parte, come del resto ormai è ben copiata ogni cosa che faccia tendenza e che quindi produca denaro in cospicua quantità, i redditi “occultati al Fisco” scovati dall’azione della Guardia di Finanza e dagli “007” del benemerito “consorzio Mastrapasqua-Befera”, sommati assieme raggiungono quasi cinque volte l’Imu sulla prima casa. aaafinanza2Cifra tale da rendere inutile la stucchevole diatriba Cavaliere-Pd sull’Imu, condita dalla continua minaccia dello “staccar la spina” accompagnata dagli strali e dai cinguettii dei vari Brunetta e Santanchè.

Per esser più precisi, il bilancio dell’attività di otto mesi delle Fiamme Gialle dice che gli evasori totali scoperti sono stati esattamente 4933, con la denuncia penale di 1771 di loro. I numeri diffusi parlano poi dell’individuazione di 19.250 lavoratori irregolari, di cui 9252, come si suol dire, completamente “in nero”, impiegati, o meglio sfruttati, da 3223 “gentiluomini” (e donne) che avevano dato loro il lavoro.

Ma, ciliegina sulla torta, c’è ed è di chi ha proprio superato tutto e tutti in quanto a ingegno truffaldino, sbaragliando sul campo ogni “competitor”. La “medaglia d’oro”, almeno per questa parte di tornata di indagini, spetta a una società di commercio aaafinanza9all’ingrosso di Torino, che dopo aver occultato redditi per 24 milioni di euro, lamentando una falsa crisi aziendale è riuscita a mandare a spasso 60 dipendenti. La “beffa”, come nel classico cosiddetto “colpo del leone”, caro ai più accaniti giocatori di “chemin de fer”.

Per non parlare infine degli innumerevoli casi di “caporalato”, vittime principali gli immigrati clandestini e non, oltre che dell’industria del falso, oramai a pieno regime anche nel ramo agro alimentare. Ma l’aspetto ben più grave, anzi terrificante, è quello dei falsi delle “specialità medicinali”, mercato tuttavia per il momento circoscritto a che sentondosi “furbetto” acquista su internet farmaci di marca, ma provenienti da paesi non certo noti per la loro affidabilità. Mala tempora currunt, ed il da fare e l’impegno di chi è preposto ai controlli è sempre più severo. “Cameriere, champagne…”

Enrico Massidda