Bimbo di 8 mesi muore a Torino dopo un malore che lo avevo colpito in un rifugio a quota 3200 metri in Val d’Aosta. Il piccolo era stato portato in gita dai genitori e la famigliola si trovava al rifugio degli Angeli, in Valgrisenche, per pernottare. Il bimbo dormiva in un sacco a pelo quando è stato colto da gravi problemi di respirazione. Il 118 è intervenuto in poco tempo con l’elicottero e il medico è riuscito in un primo momento a rianimarlo e a trasportarlo all’ospedale di Aosta. Le sue condizioni sono subito apparse molto gravi, tanto che è stato deciso di trasferirlo al Regina Margherita di Torino. Ma nonostante le cure, al quarto arresto cardiocircolatorio il bambino è morto.
La dottoressa Alessandra Conio, del reparto di Rianimazione del Regina Margherita, che ha seguito il caso, ritiene si sia trattato di un caso di morte improvvisa di lattante. “Il bambino – ha detto la dottoressa – è arrivato già in stato di coma gravissimo, con un’insufficienza cardiaca molto grave ed è morto nonostante tutti tentativi che abbiamo fatto per rianimarlo. Non sembra avesse problemi congeniti. Era apparentemente sano”. Secondo LA dottoressa Conio, portare un bimbo così piccolo a un’altitudine di 3 mila metri “si può dire che sia stata un’imprudenza, ma non la causa del decesso”.
Un consiglio condiviso anche dal cardiologo, che aggiunge: “Un bambino di 8 mesi a 3.200 metri non respira bene. Ma questa – precisa Romeo – potrebbe essere una morte improvvisa, se si e’ verificata entro un’ora dall’inizio dei sintomi di un’aritmia ventricolare”. “Molto probabilmente – aggiunge lo specialista – il piccolo aveva una malattia aritmogena del ventricolo, e l’altitudine puo’ avere innescato una canalopatia del cuore. Questi disturbi sono associati a episodi sincopali che spesso conducono ad arresto cardiaco e morte improvvisa, generalmente in soggetti giovani e apparentemente in buona salute”.
L’autopsia del piccolo dirà, comunque, l’ultima parola.
Martina Angelone