Bolzano ha un suo nuovo termovalorizzatore: assicurerà il riscaldamento di 10 mila alloggi

Bolzano ha un suo nuovo termovalorizzatore:  assicurerà il riscaldamento di 10 mila alloggi

Ufficialmente “acceso” a Bolzano il nuovo termovalorizzatore realizzato nella zona sud della città. Con l’energia prodotta dal’impianto si potrà coprire il fabbisogno di riscaldamento di 10 mila alloggi, e potrà essere fornita l’energia elettrica necessaria ad illuminarne ben 20 mila. “Il tutto – come ha sottolineato il presidente della Provincia, Luis Durnwalder – comporterà una riduzione di emissioni di anidride carbonica pari a 80 mila tonnellate all’anno. Si tratta di un’opera necessaria, e se non l’avessimo completata saremmo andati incontro a costi molto maggiori”. E a proposito di soldi, Mussner ha ricordato che “il progetto si è aggiudicato un bando nazionale in tema di compatibilità ambientale che frutterà un finanziamento di almeno 40 milioni di euro”.

Il sindaco di Bolzano Luigi Spagnolli ha sottolineato che “la Provincia ha ascoltato le richieste del Comune in tema di minimizzazione dei rischi per la salute dei cittadini”, mentre il presidente del Consorzio dei Comuni Arno Kompatscher ha puntato sulla “solidarietà fra i comuni” e sulle “garanzie offerte da una gestione pubblica come quella di Eco Center”.

Ridurre la produzione di rifiuti, incentivare la raccolta differenziata, produrre energia dalla combustione del residuo. Questi i tre principi su cui si basa il nuovo impianto, definito una delle opere pubbliche più importanti realizzate negli ultimi decenni in Alto Adige. Non solo per i numeri relativi alla costruzione, ma anche per come inciderà sulla vita dei cittadini.

BZtermo2I dati dell’impianto, che incenerirà ogni anno 130 mila tonnellate di rifiuti residui provenienti da tutta la
Provincia, sono stati illustrati dal direttore della Ripartizione infrastrutture Valentino Pagani. Quattro anni e mezzo per il completamento dell’opera, 25 mila metri quadrati di superficie, quasi 200 mila metri cubi di volume, un camino alto 60 metri e un investimento totale di 140 milioni di euro. Di questi, 118 sono serviti a costruire il vero e proprio termovalorizzatore, mentre sono stati oltre 12 i milioni di euro
necessari a smaltire le 120mila tonnellate di materiali inquinanti e bonificare l’intera area.

“Dal punto di vista tecnologico – ha spiegato Valentino Pagani – si tratta di un gioiello tra i migliori a livello europeo”. I rifiuti apportati al termovalorizzatore verranno stoccati in una fossa, da qui sollevati con una benna al di sopra di una griglia che li incenerirà. La produzione di fumisarà ridottissima e “i valori di polveri e diossine saranno largamente al di sotto dei limiti”, ha sottolineato Pagani, spiegando come “dall’operazione di incenerimento dei rifiuti si potrà inoltre produrre calore ed energia”.

“Proprio questo aspetto – ha aggiunto l’assessore ai lavori pubblici Florian Mussner – rappresenta la chiave di tutto, ciò che rende questo impianto un’opera fondamentale per il futuro della nostra terra. Durante la costruzione vi è stato un continuo e costante aggiornamento del progetto alle migliori tecnologie esistenti, ed oggi possiamo dire che un impianto del genere garantisce la salute e la sicurezza di tutta la popolazione, compresi coloro che vivono nelle immediate vicinanze”.

Enrico Barone