Siamo nel Friuli Venezia Giulia, una terra ricca e generosa, dove la cultura e la produzione del vino sono sicuramente un vanto e un orgoglio tutto italiano, che affonda le sue radici fin dall‘antichità. Questa regione, conosciuta e apprezzata dagli intenditori, è ricca di aziende leader nel settore che coltivano nelle terre DOC i migliori vitigni e qui si producono vini d’eccellenza. E’ possibile visitare le cantine e degustare direttamente la produzione regionale per vivere un’esperienza sensoriale unica, scoprendo i vini rossi corposi e particolari, ma soprattutto i profumati bianchi che sono tra i migliori al mondo.
Mi accoglie con il suo affabile sorriso nel suo ufficio, e mi accompagna a visitare questa grande casa, che da subito mi colpisce per la sua bellezza e la cura degli ambienti. La facciata della casa è elegante e austera, ma entrando resto affascinata da un magnifico cortile curato e fiorito con un meraviglioso prato verde. Il profumo del mosto pervade l’aria mentre entro nei grandi spazi dedicati alla produzione.
Gli ambienti gradevoli e tecnologicamente avanzati denotano subito l’alta qualità del vino che unisce le migliori attrezzature moderne ad una sapiente e lunga tradizione familiare. Questa grande azienda infatti, fu acquistata nel lontano 1878, qualcosa che si avvicina a 150 anni fa, ed oggi copre una superficie di 45 ettari di vigneti nella zona doc Grave del Friuli.
“L’uva vendemmiata a mano – spiega con orgoglio Di Lenardo – arriva in azienda in pochi minuti e scaricata in vasche inox. Da quel momento tutto il sistema di vinificazione avviene sotto inox, anche i tubi stessi che spostano le uve all’interno della cantina. Questo per essere al massimo sterilizzabili, pulibili e non creare problemi con batteri o muffe. L’azienda è autosufficiente anche in quanto a energia elettrica, i vini imbottigliati vengono conservati ad una temperatura controllata di 17 gradi e sono sempre disponibili”.
Come nasce questa passione per il vino?
“Mio padre e mio zio, Alberto e Giuseppe di Lenardo, che erano già la terza generazione, si occupavano in maniera marginale dell’azienda, e la gestivano producendo vino, ma non come lavoro principale. Poi negli ultimi anni è passata ai quattro figli ed io, in modo particolare, me ne occupo a tempo pieno dal 1986.
Il notevole sviluppo degli anni ’90 ci ha portati a lavorare con pochi ma grossi clienti, (circa quaranta) e siamo presenti ogni anno all’importante evento del Vinitaly.”
Ma come funziona l’attribuzione DOC?
Ci avviamo a questo punto verso una sala per la degustazione. Assaggio un profumato PINOT GRIGIO che è il loro vino di maggiore produzione. Ma sono di grande successo anche Merlot, Chardonnay, Refosco, Sauvignon Blanc e Cabernet. (MONOVITIGNO LINE)
E’ una calda giornata di luglio, passeggio per un ultimo sguardo tra le 200 Barriques di legno, poste in una grande cantina dell’azienda, e ringrazio per il tempo a me dedicato. Uscendo, ci avviamo tra i filari dei campi vicini, per controllare i grappoli che stanno crescendo. Settembre è ancora lontano, ma il pensiero corre e immagina già la vendemmia: forse sarà una nuova occasione per tornare a fare visita a questa splendida azienda, orgoglio della regione friulana.
Foto e testo di Alessandra del Nobolo