Immigrati protestano a Lampedusa: no alle impronte digitali. Oltre 200 persone, per lo più eritrei, con donne e bambini

sono “fuggite” dal centro di accoglienza sull’isola dell’estremo sud dell’Italia che non riesce più a contenere la gente che arriva, a centinaia, ogni giorno. Il rifiuto di farsi prendere le improntedalla polizia trova ragione nel fatto che l’identificazione in Italia impedirebbe loro di scegliere altri paesi europei dove trovare un definitivo rifugio. L’isola è in rivolta proprio all’inizio del pieno della sua stagione turistica. La tensione è alta. Quarantotto ore fa, un’altra manifestazione di protesta era rientrata dopo che il sindaco, Giusi Nicolini, aveva promesso loro di risolvere il problema che adesso i manifestanti stanno riproponendo con forza. La manifestazione è cominciata alle 17, al grido di “Non vogliamo rilasciare impronte”.
Dopo la visita di Papa Francesco nell’isola dell’8 luglio scorso, il flusso di immigrati che ogni giorno giunge dalle coste del nord Africa si è incrementato ed è sempre più difficile fronteggiarlo adeguatamente. Si tratta di un flusso migratorio incessante, che sta mettendo davvero sempre più a dura prova la capacità ricettiva delle strutture realizzate per l’assistenza e la stessa pazienza e disponibilità degli abitanti oramai anch’essi allo stremo.

Red